Il
tsa 102 è un rifrattore che è andato a sostituire i modelli precedenti
di casa Takahashi che utilizzavano la fluorite di sintesi. Il modello oggetto del test è purtroppo uscito di produzione qualche anno fa e si può reperire solo nel mercato dell'usato, purtroppo come ho potuto notare, difficilmente questi strumenti ricevono le manutenzioni necessarie al fine di preservarne le grandi qualità ottico-meccaniche. E' definito Super apo, questo per distinguersi dall'invasione delle produzioni cinesi che definiscono apo praticamente qualsiasi telescopio ED. Ma il gap di prestazioni ottiche tra il Takahashi 102 tsa e il precedente modello FS rispetto alle attuali produzioni made in Cina e Taiwan resta a mio parere incolmabile. IL modello che ho utilizzato per il mio test necessitava di una manutenzione che purtroppo ho notato non esegue praticamente nessuno su strumenti di questo tipo che non hanno una cella ottica collimabile. L'unica soluzione è spesso spedire alla casa madre in Giappone lo strumento con costi assai elevati e che spesso scoraggiano il proprietario. Lo strumento pervenuto in adeguato imballo della Takahashi presenta la medesima costruzione del modello FS102 di cui rimando al mio test. (link) Tubo solidissimo e focheggiatore seppur indicato dai più come il punto debole dello strumento è a mio avviso altamente performante ed adeguato. Una demoltiplica comunque sarebbe stata gradita. Le ottiche mostrano un trattamento antiriflesso verde intenso, ma ho notato il deposito di polveri nel lato interno accumulatesi negli anni, come vari punti di umidità sui trattamenti esterni. L'interno del tubo è ottimamente opacizzato e presenta 2 diaframmi adeguatamente calcolati e posizionati. Lo strumento è fornito di una prolunga da 50.8mm di serie per raggiungere il fuoco in visuale. Un simile strumento è infatti concepito per un impiego fotografico di altissima precisione. Al banco ottico lo strumento ha mostrato una leggera scollimazione inoltre si sentivano "ciottolare" gli elementi ottici muovendo il tubo nelle varie posizioni. Lo star test ha evidenziato comunque una resa davvero Super apocromatica e nettamente superiore al modello precedente FS 102 che montava, per cui mi sono domandato che resa sul campo si potesse ottenere una volta risistemata la cella ottica. Le operazioni di smontaggio dell'obiettivo hanno evidenziato come gli elementi non siano collimabili e come vi sia la sola presenza di tre piccoli spessori laterali a bloccare il tripletto all'interno della cella. Una volta rimosso il tripletto ho notato come le lenti fossero sporche di polveri nelle superfici interne e sono rimasto sorpreso nel notare che due elementi non sono spaziati in aria ma le relative superfici sono semplicemente combacianti senza alcuna spaziatura. Ancor di più sorpreso che questa scelta non generi un'immagine di interferenza ottica (anelli di fresnel ) tipica ad esempio in alcuni vecchi rifrattori vintage della Vixen. Questo doppietto combaciante è poi spaziato dal primo elemento del percorso ottico con tre distanziali di gomma piuttosto spessi. Devo ammettere che la pulizia ottica e la collimazione di questo sistema è davvero complessa e non possibile da gestire se non da personale qualificato e con adeguati strumenti di controllo, motivo per cui takahashi se li fa rispedire alla casa madre. Inoltre una volta persa la collimazione non può essere recuperata se non smontando e rimontando l'obiettivo come ho fatto io su questo esemplare. L'obbiettivo del TSA smontato, sotto la separazione del primo elemento dal doppietto combaciante. Eseguita la collimazione dell'obbiettivo sono poi passato al rimontaggio della cella ottica e al test vero e proprio. Il trattamento antiriflesso è tornato più intenso dopo la procedura di annerimento e di pulizia ottica e al banco ottico e lo star test è risultato perfetto. Assenza totale di cromatismo nelle immagini di diffrazione in intra ed extra focale, tanto è vero che queste due sono praticamente identiche come le leggi ottiche ideali teorizzano. A fuoco sono riuscito ad ottenere finalmente un disco di Airy perfetto e uniforme. Spazio molto scuro tra questo e la sorgente luminosa, ad evidenziare un'eccellente lavorazione di questo tripletto. Nessun tensionamento o segno di astigmatismo o cromatica laterale. Insomma ottica perfetta. Correzione del cromatismo ancora più spinta dei modelli FS precedenti. Test di ronchi da manuale, assenza di sovra o sottocorrezioni sferiche evidenti, frange dritte e regolari. Il diagramma mostra come nel confronto col modello FS102 il TSA sia più corretto nel blu e nel verde, mentre il modello FS è più corretto nel rosso. Qui invece uno star test e test di ronchi che evidenzia un ottima lavorazione del tripletto. Anche qui è confermata una sovracorrezione nel blu ed una sottocorrezione nel rosso. Per gentile cortesia (astroforum.de) Il focheggiatore a pignone e cremagliera è risultato molto preciso e fluido e la posizione di fuoco univoca. Sinceramente una demoltiplica sarebbe stata ben gradita nell'osservazione planetaria ad alto ingrandimento, ma ad ogni modo il sistema di messa a fuoco è davvero valido. Utilizzando un oculare da 34mm Meade swa serie 5000 a soli 24x si ottengono immagini a largo campo ove le stelle sono puntiformi fino ai bordi. Contrasto altissimo e fondo cielo davvero scuro. Nettamente superiore a rifrattori da 100mm apo utilizzati in contemporanea. La nebulosa di Orione ad esmpio mostra finissimi dettagli e filamenti su un fondo cielo nero come la pece. La resa cromatica è neutra, forse un po' più fredda rispetto ad altri apocromatici. Il 102 carbon della William Optics e della Astroprofessional presenti durante il test fornivano un'immagine più calda dei pianeti e della luna, ma nel complesso il TSA offriva una resa superiore e consentiva di osservare dettagli non visibili o appena percepibili negli altri rifrattori presenti ( tra l'altro di ottima fattura). Sulla Luna dettagli minutissimi, strumento che regge ingrandimenti elevatissimi senza mai mostrare accenno di cromatismo o evidenti perdite di contrasto. Mi riservo di osservare Marte prima di esprimere un giudizio definitivo sulle prestazioni planetarie nel confronto col modello FS102 della stessa casa. Per l'osservazione in visuale è necessaria la prolunga fornita di serie per raggiungere il fuoco. Una gemma il cercatore di serie raddrizzato e illuminato. Concludendo siamo di fronte alla perfezione ottica. Uno strumento sicuramente più concepito per l'astrofotografia, ma dotato di ottiche superlative e di un rapporto focale ottimo per osservazioni generali. Rispetto al 102 fs la correzione cromatica è ancora più spinta, sebbene il modello precedente in fluorite sia più concepito per un utilizzo visuale. Su Venere non ho notato neanche nelle posizioni lontane dal fuoco il residuo viola, mentre nel precedente F102 ad esser pignoli in intrafocale una lieve colorazione violetta si intravedeva sulle frange esterne dell'immagine sfocata. Col TSa sembra di osservare con un newton puro! Reputo questo tripletto da 102mm un'ottica universale in grado di sfoggiare prestazioni elevate in tutti i campi di applicazione, prerogativa di pochi strumenti. E' vero che uno strumento del genere avrebbe meritato forse una cella che garantisse una collimazione perenne, magari registrabile, ma se ben tenuto e non maltrattato questa dovrebbe permanere. In caso contrario l'intervento per recuperarla è tutt'altro che semplice. Se trovate nell'usato uno strumento di questo tipo, assicuratevi che le ottiche siano collimate e che non si muovano troppo all'interno della cella. Se poi avete bisogno io sono qui. Davide Sigillò - 2021 |