Test - Match




CARATTERISTICHE TECNICHE:
  • Tipologia: oculari planetari
  • Schema: Ortho : 4 lenti in due gruppi - Tmb: 5 lenti in tre gruppi
  • Focale: 6mm
  • Campo apparente: 55° in entrambi
  • Trattamento ottico: Fully Multy Coated
  • Passo: 31,8mm
  • Produzione: China - Taiwan
  • Made: In Taiwan





































































































Il trattamento Ht del classic Ortho tende verso il viola, mentre nel TMB planetary vira verso il verde intenso. Entrambi eccellenti nel contenere qualunque tipo di riflesso o luce parassita.

    

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TMB Planetary 6mm VS Baader Classic Ortho 6mm


 Ho avuto modo di procurarmi nel mercato dell'usato un TMB planetary originale da 6mm in condizioni perfette che ho confrontato con un Classic Ortho della medesima focale di mia proprietà,  ne è emerso un interessante test di cui riporto il resoconto.

Schema ottico e costruzione:
 I due oculari appartengono entrambi a serie dedicate alle osservazioni in alta risoluzione ove si richiedono il massimo contrasto e fedeltà cromatica, inutile dire quanti progetti e modelli siano usciti in questi anni con lo scopo di soddisfare queste esigenze. Il mio interesse principale nell'eseguire il test era verificare le reali prestazioni di questi modelli e confrontarle con modelli classici e storici come i t- japan ed i genuine ortho oltre che a evidenziare analogie o differenze con i modelli hr-planetary cloni di questi tmb-burgess optical.
Il Classic ortho 6mm di cui ho tenuto un test dell'intera serie su Coelum n°170 del Maggio 2013 monta un tripletto cementato molto allungato e preceduto da una piano convessa non annerita al bordo come di consueto. Il progetto ottico si rifà ai primissi modelli della Zeiss. I vetri ed i trattamenti sono i medesimi della serie Hyperion sempre di casa Baader. Le lenti sono molto pulite e mostrano una eccellente trasparenza, il coatings HT dona una tinta bruno-violacea con riflessi giallo marroni. Il campo apparente anche se dichiarato in 48-50° è di ben 55°, molto più ampio di un ortoscopico convenzionale. Il field stop è abbastanza nitido ma si percepisce oltre questo una abbondante luce giallastra che però sparisce quando si inserisce l'oculare nel vano porta oculari del diagonale o del telescopio. Questa è dovuta alla smussatura laterale tra alcuni elementi del tripletto cementato che si inserisce un po' troppo verso l'interno ed in fase di progettazione e cementazione non è stata opacizzata di nero ottico. L'oculare è estremamente leggero ed ha un design moderno e accattivante. La conchiglia paraluce si può togliere, ma francamente è mlto utile nel schermare eventuali luci laterali in sede di osservazione.




Il TMB Burgess Optical 6mm serie Planetary è un oculare un po' più "vecchio" come produzione rispetto al Classic Ortho che è andato a sostituire la serie Genuine Ortho di produzione Giapponese.
La curiosità sta nel fatto che dopo questo progetto iniziale sono stati prodotti una serie di oculari ( gli Hr Planetary ) di cui ho tenuto un test sul mio sito web, molto discussi e dalla qualità a volte dubbia.
Come ho potuto verificare lo schema ed il numero degli elementi di questo Tmb- Burgess sono sempre 5-6 come nella versione clone cinese, ma come vedremo la resa è ben differente così come i vetri impiegati ed i trattamenti.



Lo schema è quello di un Konig - reverse Kellner (molto vicino ad un ortoscopico) seguito da un doppietto tele-negativo di tipo Barlow che ne accorcia la focale. I trattamenti sono di un verde intenso e virano verso l'azzurro nell'elemento inferiore.
Il campo è generoso ma almeno nella focale esaminata un po' inferiore ad i 60° dichiarati, anche qui siamo sui 55°, campo identico al 6mm classic ortho come ho potuto verificare in visione binoculare.  Smontandolo credevo di trovarmi di fronte ad uno schema più complesso tipo un 8 elementi, per cui ero un po' scevro nel  provarlo  aspettandomi una resa analoga ai cloni cinesi.
Il distanziatore ottico è un po troppo lucido e l'elemento piano convesso non annerito sul perimetro come si vede in foto.
Il campo apparente è ben delimitato dal field stop, la parallasse è presente ma non molto fastidiosa, ottima la costruzione che ricorda un po' i Radian della Televue.

          La prova sul cielo:
    Gli oculari sono stati impiegati su dei rifrattori semi apocromatici della Skywatcher da 80-100mm e su un Newton da 150mm di buona fattura e sempre di produzione orientale.
Il primo sguardo è stato rivolto verso Marte che si sta allontanando dalla fase di opposizione del mese di Aprile 2014. Il piccolo disco planetario mostrava nel Classic Ortho un immagine ferma, ben contrastata, priva di aberrazioni e ricca di dettagli, compresa la bianca calotta polare. Passando al Tmb ho potuto subito apprezzare una maggiore luminosità, un'immagine nitida e ben contrastata, ma un po' più ballerina in termini di stabilità.
Ho avvertito subito una difficoltà nel stabilire quale tra i due la spuntasse sul pianeta rosso.
Sono poi passato a Saturno che a 150x nel Classic Ortho offriva una splendida immagine, ben ferma, nitida con l'anello scolpito su un fondo cielo molto scuro, la divisione di Cassini presente su tutto l'anello, evidente " l '  incupimento" della regione polare e la banda equatoriale. Sotto l'anello appariva il polo sud come un punto molto luminoso.
Togliendo il Classic Ortho e inserendo il Tmb Planetary, l'immagine si è accesa in termini di luminosità, i dettagli visibili erano i medesimi, ma più luminosi, un'ottima resa cromatica ed un eccellente contrasto, unica differenza anche in questo caso è la stabilità dell'immagine che tende un po di più a traballare. Non ho notato alcun riflesso o luce fantasma, anche facendo scorrere i due pianeti al bordo estremo del campo. Risultato ben differente dalla serie clone Hr, ove ho notato riflessi ed immagini ghost su qualunque soggetto ben illuminato. Risultato anch emigliore rispetto ad un Radian da 10mm ove spostando il pianeta appariva un debole ghost in posizione centrale. Davvero un progetto eccellente questo dei TMB originali !!
Uno sguardo alla Luna al primo quarto ha messo in evidenza una sostanziale eguaglianza delle immagini in questi due modelli, con una prevalenza in termini di luminosità nel TMB ed un contrasto altissimo in entrambi. L'immagine del Tmb era indistinguibile da quella offerta da un Genuine Ortho da 6mm, ma il campo apparente maggiore e la comoda estrazione pupillare mi hanno fatto votare senza dubbio verso il Planetary. Rispetto alla serie HR Planetary non vi era alcun abbagliamento all'interno del campo, il contasto e l'incisione ai massimi livelli. Il Classic Ortho lo reputo un oculare di riferimento per il contrasto offerto, superiore al modello uscito di produzione serie Genuine Ortho. E' un oculare a cui ho provveduto ad eseguire una attenta opacizzazione ed annerimento dei bordi lenti.
Il confronto con un Meade Super Plossl Japan da 6,4mm vede prevalere il classic Ortho: Immagine priva di riflessi, comodità superiore e contrasto analogo.

Sul cielo profondo le prestazioni di questi due oculari sono interessanti nell'osservazioni di stelle doppie, ammassi globulari e nebulose planetarie.
Le stelle sono sempre circondate da un grazioso anello di diffrazione, anche quelle più deboli sono puntiformi in entrambi i due modelli. Il TMB prevale anche quì in termine di luminosità, mentre il Baader è lievemente più "secco" e inciso. Sui globulari osservati attorno ad Antares il TMB offriva un'immagine ad ampio respiro mentre il Classic andava più " a fondo " sulle deboli stelle. Spettacolare anche la visione degli ammassi nello "Scutum" in antrambi i modelli.
 
Concludendo: Sono rimasto molto colpito dalla qualità ottica del TMB, mentre non avevo dubbi su quella del Classic Ortho che offre un contrasto analogo ai T-Japan ed immagini superiori a quelle dei Genuine seppur un po' più scure a causa dei particolari trattamenti e vetri impiegati.
Sono due oculari che offrono prestazioni elevate in ambito planetario, disponibili a prezzi molto bassi ( 55 euro il Classic Ortho e circa 60-70 euro il TMB nel mercato dell'usato) . Il modello tmb-burgess optical mi ha colpito per la sua luminosità e purezza delle immagini, prive di distorsioni su tutto il campo. Non c'è paragone con la serie clone Hr-planetary ne tantomeno con la seconda serie Planetary SWA a mio parere addirittura inferiore alla prima dei cloni cinesi. Il radian da 10mm che ho utilizzato mi è apparso inferiore come contenimento dei riflessi.
Oculari  entrambi fortemente consigliati!