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CARATTERISTICHE TECNICHE:
  • Categoria: Rifrattore acromatico
  • Diametro Obiettivo: 100mm
  • Lunghezza focale: 1000mm
  • Rapporto focale: F 10
  • Obiettivo: Doppietto Acromatico spaziato in aria a 120°
  • Trattamento Ottico: Antiriflesso multistrato MagF2
  • Potere risolutivo teorico di Dawes: 1.15"
  • Magnitudine limite visuale: + 11,8
  • Dimensioni: L 105cm D 11cm
  • Peso: 4,5kg senza accessori
  • Produttore: Tal Novosibirsk ( Russia )



















































I plossl di corredo; spesso ricercati e di buona qualità ottica




 


















Il deposito antiriflesso MagF2 che caratterizza il  plossl da 25mm di corredo e anche la lente dell'obiettivo dotata del medesimo color viola-fuxia.




































































































































New Tal 100RS


 
 Questo rifrattore acromatico gode da molti anni di una positiva reputazione, merito della sua grande qualità ottica, a detta di molti più vicina a quella di un attuale semi-apo piuttosto che a quella di un comune acromatico.
Oggi è stato rivisto in termini di progetto utilizzando un focheggiatore di tipo crayford ed una cella ottica a compensazione di temperatura.
Resta identico il colore bianco latte del tubo ottico ed il paraluce plastico.

Costruzione:

 Lo strumento di cui ho tenuto il test su coelum N 158 ( aprile 2012 ) mi è giunto all'interno di un voluminoso imballo e letteralmente ancorato ad una pesante pedana di legno. Di quest' ottica mi ha colpito il relativo ingombro, aumentato dall'enorme paraluce in plastica nera.
A corredo oltre al cercatore 6x30 e gli anelli di ancoraggio vi sono due ottimi plossl da 25 e 6,3mm.
L'innesto a coda di rondine è meno immediato del solito poichè gli anelli filettati possiedono un meccanismo di fissaggio alla barra non proprio standard e piuttosto articolato. Impiegando un cacciavite dopo qualche minuto ne sono venuto a capo ed ho ancorato il tubo ad una solida montatura AZ4.
Passando all'analisi delle meccaniche e delle finiture, il fuocheggiatore ruotabile di tipo crayford è apparso immediatamente lasco ed impreciso, con abbondanti giochi laterale e movimenti pieni di scatti e di rumori...per questo si è resa necessaria una mia accurata registrazione di tutto il sistema per poterne usufruire quanto meno in modo dignitoso.


L'enorme escursione del tubo di focheggiatura ne consente l'impiego e la messa a fuoco diretta, ma l'imprecisione elevata è a mio avviso causa di un improbabile utilizzo con sistemi di ripresa pesanti, ho evidenziato difatti grossi problemi di image shift a qualunque ingrandimento.
Rimosso il tappo che protegge l'obiettivo emergono degli abbondanti riflessi all'interno del paraluce che si colora completamente di viola e di bianco, francamente c'è da chiedersi come sia possibile per uno strumento di questo tipo adottare un paraluce plastico e per di più nemmeno opacizzato, roba da brividi.

Sul fondo emerge comunque uno splendido obiettivo multitrattato privo di imperfezioni o disomogeneità, la tinta viola fuxia ricorda i binocoli e i cannocchiali di derivazione militare Russa.


L'inadeguatezza del paraluce è ben evidente in questo scatto

Il doppietto acromatico è separato da tre minuscoli distanziali che non interferiscono con il fascio ottico a differenza ad esempio di vari e storici rifrattori acromatici Vixen come il 102M ed il 90M.
La cella ottica non prevede la collimazione dell'obiettivo rispetto all'asse ottico ma dispone di tre piccole viti che agiscono sull'elemento Crown consentendo il preciso (ma non facile) centraggio della coppia di vetri.
Questa è anche dotata rispetto alla versione precedente di una chiusura dei tre fori laterali con silicone al fine di isolare completamente le lenti da umidità o sbalzi termici che potrebbero introdurre micro-condense o sfasamenti.
L'opacizzazione interna del tubo ottico è eccellente ed a malapena si distinguono 4 diaframmi ben calibrati e calcolati. Anche le pareti del tubo di messa a fuoco presentano dei micro diaframmi ricavati dalla rettifica.



I minuscoli distanziali del doppietto, a malapena visibili e non interferenti nella figura di diffrazione

Star Test:
 Eseguito su stella artificiale posta a 20metri di distanza, ingrandita 300x ha segnalato un'ottica ben collimata, quasi alla perfezione.
In intra focale anche se un po' gialli gli anelli appaiono nitidi, regolari e concentrici con ben poca luce diffusa tra di essi, lo spot centrale viola purpureo  è leggermente decentrato ma non lontano dalla condizione ideale, generando comunque un lieve rinforzo laterale del primo anello attorno al disco di airy.
Nel passaggio alla figura di diffrazione extra-focale non ho evidenziato astigmatismo o stress ottici, gli anelli sono regolari ma indefiniti come c'era da aspettarsi, un lieve residuo di sottocorrezione sferica è evidente.
La definizione di ottica semi-apocromatica francamente non sta ne' in cielo ne' in terra, siamo di fronte ad un comune acromatico con una lavorazione ottica e una scelta dei vetri più attenta, ma non credete a chi provandolo dice di trovarsi di fronte ad un semi-apo. Il residuo cromatico di quest'ottica infatti seppur ben controllato non è paragonabile minimamente alla correzione che presentano i diffusi rifrattori Skywatcher,Orion  80-90-100-120ED. Questo risulta però lievemente inferiore al cromatismo che offre uno storico rifrattore acromatico come il Vixen 102m, da sempre considerato il migliore acromatico da 4" mai costruito.
A fuoco le figure di diffrazione e i dischi di airy sono regolari e nitidi anche se come dicevo si evidenzia la leggera sfasatura dei due centri ottici. La stella artificiale in questo strumento a fuoco, genera un regolare disco di Airy leggermente più sottile su un terzo della sua circonferenza, tale difetto è rimediabile solo al banco ottico.
Nel complesso lo star test è stato superato bene per la categoria dello strumento.

La prova sul cielo:




    I primi bersagli in osservazione diurna, costituiti da lontani paesaggi collinari, mettono in risalto un buon contrasto di questo doppietto che restituisce immagini  ben bilanciate cromaticamente, l'aberrazione cromatica comincia a farsi sentire superando gli 80x su soggetti retro illuminati o di colore bianco. Con gli oculari a corredo era presente una forte dominante giallo-ocra-verde che svaniva impiegando oculari dai trattamenti più sofisticati come i Baader Ortho.

Dirigendo il Tal verso il Sole per un osservazione a tutta apertura ed in proiezione ho potuto constatare il valido progetto di questo acromatico in tale tipo di osservazioni. A 42x tramite un Hyperion da 24mm erano evidenti vari gruppi di macchie solari e una zona di facole che emergeva ad altissimo contrasto. Ben visibile anche la granulazione e la differenza di luminosità tra le zone centrali e le zone più periferiche.
Presente una lieve cromatica laterale, direi fisiologica, ottimamente controllata invece la luce diffusa grazie anche alla validità dei diaframmi interni e delle vernici ad alta opacità.
La circonferenza del disco solare e le macchie stesse mostravano una leggera ma non fastidiosa bordatura: blu da un lato e arancio da quello opposto, in parte aumentata anche dall'alta percentuale di umidità dell'aria.



 Foto del sole: scatto col metodo afocale. proiezione da oculare Baader Hyperion 24mm. Notare il residuo di cromatica ai bordi ma l'ottimo contenimento della luce diffusa.

Pianeti:
  Alle primi luci del crepuscolo, sono passato quindi all'osservazione di Giove e di Venere. Il primo in fase quasi al 70% sia con il 25mm plossl di corredo sia con l'Hyperion Baader da 24mm a poco più di 40X, esibiva un disco planetario bianco a elevatissimo contrasto, con il cromatismo ovviamente apprezzabile, ma non fastidioso, questo davvero evidente solo superando i 100x; ottimo anch ein questo caso il controllo di luci diffuse. A poteri superiori ai 166x l'aberrazione cromatica cominciava a disturbare e non poco la visione di questo pianeta che costituisce sempre un severo test per qualunque configurazione ottica a rifrazione: in ogni caso la stabilità del disco planetario per nulla tremolante pur se alquanto basso sull'orizzonte è indice di un'ottima intubazione del doppietto all'interno della cella ottica e dell'efficacia del sistema a compensazione di temperatura proprio di quest'ultima.
Giove:
Il pianeta mostrava a 40x le principali bande e tre satelliti medicei molto puntiformi.
Salendo prima a 80x e poi a 166x ho potuto godere di un'ottima visione del gigante gassoso, con strutture di bande ben definite e tenuamente colorate con a sud la pallida macchia rossa, il disco planetario fermissimo e i satelliti estramemente puntiformi e secchi. La qualità e la ricchezza dei dettagli offerti ha distolto la mia attenzione anche dal cromatismo residuo, sensibile e tradotto in un alone circoscritto di un profondo colore viola scuro, questo al pianeta donava una tinta un po' troppo giallo-ocra carico.
L'utilizzo di filtri come contrast booster o fringe killer diventa un must a mio avviso. Gli oculari a corredo alterano leggermente la neutralità cromatica già compromessa dal sistema acromatico, donando per esempio al cielo crepuscolare  un' insolita colorazione verdastra.


Stelle doppie e profondo cielo:
 Usando come tester alcune coppie nella costellazione di Orione, come ad esempio la celebre Rigel ( che possiede una compagna di mag. +6.7 separata da 9,5", difficile da osservare per il notevole divario di luminosità tra le due componenti specie della gigante bianco azzurra) Il Tal ha superato notevolmente la prova mostrando a 83x ( ortoscopico da 12mm) la debole compagna ben staccata e puntiforme, con lo spazio intercorrente tra le due stelle privo di aloni o luci diffuse, altri sistemi binari con luminosità delle componenti pressochè identiche e separazioni prossime a 1,7"  restituivano una gradevole immagine.
La facilità di generare dischi di diffrazione stabilissimi, spesso anche in condizioni di seeing sfavorevoli rendono quest'ottica particolarmente indicata agli amanti di questo genere di osservazioni.
Un rapporto focale come quello in questione (F10) se di difficile gestione in ambito fotografico in visuale sfoggia una notevole correzione e planareità di campo specie nel confronto con rifrattori più aperti come degli F7 o F8.
In ammassi aperti come le Pleiadi ho potuto apprezzare la reale puntiformità delle immagini fino ai bordi del campo, ottima l'incisione dell'immagine con stelle dotate di colori vividi e privi a bassi ingrandimenti di grosse alterazioni cromatiche.

Con oculari da 2" si gode di campi reali di ben 2,5° corretti quasi come in un costoso rifrattore petzval, M42 a 83x esibiva la su aparte centrale di un tenue colore verde che avvolgeva le stelle del Trapezio, perfettamente risolte e puntiformi come capocchie di spillo. La finezza dei dettagli consentiva con la visione distolta di percepire le zone più distanti di questa grand enebulosa, dando una sensazione di elevata profondità, paragonabile a quella offerta da un Newton o catadiottrico da 18-20cm di diametro, ma con maggiore stabilità e risoluzione dei dettagli.

Conclusioni:

 Nei giorni in cui ho avuto a disposizione l'esemplare per la prova non era purtroppo presente la Luna. Anche se sono state riscontrate significative incertezze meccaniche e cosmetiche rispettivamente nel focheggiatore e nel paraluce il Tal costituisce una valida scelta per l'appassionato di sole luna pianeti e stelle doppie.
L'ampio campo corretto ne consente un impiego proficuo anche in osservazioni deep sky a patto di utilizzare ottimi oculari da 2".
In merito al cromatismo mi sento di muovere una critica all'enfasi che ne viene data: seppur ben controllato è un "eresia" paragonare il Tal 100rs a semi apocromatici o peggio ancora ad apocromatici, se alcuni ne cantano una correzione analoga al Televue pronto questa è più per demerito del Televue che non per merito del Tal il quale possiede un'aberrazione cromatica nettamente superiore agli attuali ED e rilevabile su qualunque soggetto e a qualsiasi ingrandimento. Per il resto siamo di fronte ad una buona ottica, il prezzo forse è un po' elevato considerando la dubbia qualità meccanica e che con poco più si può disporre di uno Skywatcher 100ED o alla stessa cifra di un 80ED che a mio parere è superiore in tutto.


Davide Sigillò

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