Questa
serie di grandangolari introdotta dalla Meade si propone come
alternativa ai più costosi oculari di fascia alta nel campo dei 70°
come ad esempio sono i Televue Panoptic i Pentax Xw e i Vixen
LVW.
Le focali disponibili nel passo da 50,8mm sono quelle da 36 30 e 26mm
mentre quelle da 20 e 15mm sono nel barilotto standard da
31,8mm.
Sono tutte lunghezze utili per le osservazioni del cielo
profondo e di oggetti estesi.
Costruzione:
Vengono forniti di una comoda scatola in cartone che reca
impresse le caratteristiche e specifiche tecniche della serie. L'
oculare è contenuto prima in una busta in nylon sigillata tipo vecchia
serie 3000 e poi in un contenitore a vite in plastica molto utile.
La costruzione è molto buona con un rubber grip e paraluce in gomma
abbattibile ed amovibile.
Il barilotto scanalato presenta la filettatura per filtri, ma alcune
produzioni analoghe non marchiate Meade ne possiedono uno liscio.
Nel complesso si tratta di oculari leggeri e ben costruiti.
Test e qualità ottica:
Lo schema ottico a prima vista nelle focali
testate ( ma
sicuramente in tutta la serie) è quello di un ibrido derivato del konig
e dell' erfle a 5 elementi, molto simile a quello degli Swan
William Optics e degli Orion Edge on. Conferma ricevuta analizzando il
lay out internamente: 5 lenti in 4 gruppi disposte nella sequenza a
partire dall' occhio 1+2+1+1 . Piano convessa, doppietto cementato,
lente biconvessa e menisco piano concavo correttore.
Tale schema consente di ottenere un ampio campo apparente, ben corretto
anche se più sensibile ad immagini ghost.
Le lenti sono molto grandi in relazione alle focali, aspetto molto
positivo e necessario, ma che non sempre viene rispettato anche in
produzioni di fascia alta. I colore dei trattamenti dichiarati su ogni
superficie ottica si presenta di un forte verde-azzurro con tinte
violacee e rosse negli elementi interni.
In contro luce la pulizia ottica è molto buona come il contenimento dei
riflessi perimetrali degli spaziatori soprattutto nel 20mm, un po' meno
nel 15...
In tutte e due le focali però si notano diversi graffietti circolari
sulle superfici interne, probabilmente dovuti alla fase di pulizia e di
assemblaggio oltre alla morbidezza del vetro utilizzato.
Utilizzando il 15mm e confrontandolo con un edge on da 16mm che
utilizza un elemento ottico in più nel terzo gruppo, montato su un
piccolo rifrattore ad f/10 questo oculare ha mostrato una sorprendente
correzione delle distorsioni ottiche fino al bordo con un campo molto
piano paragonabile al flat field..
Anche osservando la luna è ottimo il contenimento dei riflessi,
nettamente superiore all' edge on da 16mm che invece mostra evidenti
ghosts.
Le stelle sono puntiformi fino ai bordi estremi ove vi è solo un po' di
cromatica laterale e di astigmatismo, ma ricordo che pochi oculari
risultano esenti da tali imperfezioni e che i difetti gravi sono ben
altri...
La resa cromatica è neutra, ma un po' più fredda rispetto all Edge on.
Utillizzando un piccolissimo rifrattore 50/500 per verificare il reale
assorbimento di luce e l' efficacia del trattamento dei due oculari
il 20mm che possiede un field stop di ben 27,5 mm confrontato
con
il Flat Field da 27mm, presenta una maggiore distorsione rispetto a
quest' ultimo ed al fratello minore da 15mm. Le immagini sono però
nitide e ben contrastate su tutto il campo, la paralasse è
quasi
assente, mentre in un edge on da 19mm è evidentissima. Dirigendo l'
osservazione verso la
zona della cintura di Orione, sia il 27mm Orion che il Meade Qx 20mm
inquadrano la stessa porzione di cielo grazie al fatto che il relativo
diaframma di campo è di diametro quasi identico. L' Orion risulta più
limpido e
cristallino e possiede una saturazione dei colori esemplare, il Meade
però fornendo un ingrandimento maggiore (25x contro i 18,5x dell'
Orion) scurisce più il fondo cielo riuscendo a stagliare bene
nebulosità diffuse, ma la trasmissione luminosa a mio avviso è
inferiore nonostante utilizzano entrambi 5 elementi ottici..Il
contrasto è buono ma leggermente inferiore al 27mm, così come la
puntiformità.
Però ricordo anche che il 20mm non è stato sottoposto ad alcuna mia
operazione di miglioria a differenza dell' edge on. Ottima la scelta di
utilizzare un diaframma di campo filettato internamente nella distanza
che lo separa dalla lente a menisco, bassa la sensibilità alla polvere
confrontandolo con l' edge on da 19mm.
Rispetto al Qx da 15mm questa focale risulta più sensibile ad immagini
fantasma su soggetti luminosi come la luna...roba da poco però che non
influisce sulla buona resa di questo oculare. Il vecchio Meade 24,5mm
swa serie 4000 Japan risulta molto più sensibile a riflessi e ghosts
penalizzando l' osservazione oltre che ad essere ampiamente meno
corretto già da metà campo, ma tale oculare ricordo che aveva un prezzo
di circa 300 euro mentre il Qx si aggira tra le 75 e 100 euro.
Una considerazione a parte la merita il 26mm. Questo oculare che ho
acquistato nell usato a pochi euro è stata una enorme delusione. Avevo
letto una recensione americana ove se ne parlava in modo negativo ( a
mio avviso drammatico) ma scevro da questo pregiudizio ho testato
questa focale che viene fornita a corredo con i vari dobson light
bridge.
Con un rifrattorino semi apo da 80mm e 600 di focale l' ingrandimento
fornito è di circa 23x. Il campo reale considerando il field stop da
32mm si aggira attorno ai 3 gradi.
La cromatica laterale che genera questo schema è impressionante....al
centro l'immagine è molto buona e nitida con un alto contrasto ed una
buona saturazione dei colori, ma come ci si sposta di qualche grado
tutti i soggetti si bordano di arancio e di viola...confrontandolo con
un Vixen Lv da 30mm non vi sono paragoni...il qx è inferiore in
tutto.....inutilizzabile.
Se vi capita a pochi euro e desiderate un grandangolare da "battaglia"
prendetelo pure per carità, ma se cercate la qualità ottica lasciate
perdere....le alternative vere sono date dai vixen lv da 30, 50mm dai
panoptic, dai modified konig della japan optik ecc ecc...
Conclusioni:
Le focali testate (eccetto quelle da 2" che sconsiglio) hanno
mostrato una buona qualità ottica
generale ed una valida costruzione. Sono una buona alternativa ai più
costosi schemi ottici grandangolari di produzione Giapponese, ottima l'
estrazione pupillare, assente o minima la paralasse nelle focali
testate, buono il controllo della luce diffusa e dei riflessi.
Unico neo a mio parere una resa cromatica leggermente fredda ed un
contrasto buono ma non elevatissimo. Sono una buona scelta per le
osservazioni del cielo profondo, e l'utilizzo su torretta binoculare,
non altrettanto per l' alta
risoluzione.
Foto: Il Meade Qx
20mm con il suo Package
Davide Sigillò