Test
CARATTERISTICHE TECNICHE:
- Schema: derivato del Konig-Erfle
- Focale: 32mm
- Campo apparente: 70°
- Numero lenti: 5 in 4 gruppi
- Trattamento: Fully Multi coated
- Barilotto: 50,8 mm
- Produzione: China
OSM
Super Wide Angle 32mm
L'
oculare oggetto del test appartiene alla categoria dei grandangolari di
ultima generazione, prodotti in Cina-Taiwan, dal costo contenuto, ma
senza rinunciare ad una buona qualità ottica come vedremo. Il 32mm
commercializzato sotto il marchio OSM (Ottica San Marco) mi è pervenuto
all'interno di un eccellente imballo. Una volta rimosso da questo
emerge una confezione di tutto rispetto con all'interno l'imponente
32mm ben avvolto da materiale espanso e completo di un comodo panno per
pulizia ottica, il medesimo che equipaggia i Flat Field.
Costruzione e schema ottico:
La
meccanica di questo oculare è notevole, la stessa che si trova negli
oculari Orion Edge On. Alluminio nero anodizzato, paraluce twist up e
comoda presa in gomma. Il peso è di circa 350 gr e il barilotto
filettato nel passo da 50,8mm ne determina uno specifico utilizzo su
diagonali del medesimo calibro.
Emerge
ad una prima
ispezione visuale la generosa lente dell'occhio ed il pesante
trattamento multy broad band. Contro luce non si nota alcuna impurità,
la pulizia ottica interna è notevole, anche sotto una forte sorgente
luminosa non si
notano strisci o aloni.
Lo
schema ottico come ho
potuto verificare si avvale di una lente piano convessa seguita da un
doppietto di tipo Plossl a cui segue una piano convessa ed un menisco
divergente minimamente distanziato da quest'ultima. La focale di 32mm è
ottenuta proprio separando il menisco di soli 2,5mm dall'elemento
superiore. Ho verificato che è possibile anche eliminare questo
distanziale portando la focale a circa 36mm ed ottenendo una correzione
ancora superiore fuori asse. Si tratta di uno schema ottico ormai
diffuso e collaudato, derivato dell'Erfle che offre buone prestazioni
specie se impiegato con focali medio lunghe e in osservazioni deep-sky.
I
filetti interni
presentano una buona opacizzazione e i bordi lenti sono anneriti anche
nelle piano convesse ove risulta più critico gestire l'operazione di
schermatura laterale. Il paraluce di tipo twist up rimane in posizione
anche sviluppando una forza contraria al suo movimento.
Nel
complesso la
costruzione, la cura realizzativa e l'attenzione alla pulizia ottica
sono davvero impeccabili ed ai massimi livelli.
In foto la tinta
dello splendido ed efficace trattamento Multy-Broad Band
Test e qualità ottica:
Si
abbraccia immediatamente l'enorme campo di 70° delimitato da un field
stop sempre netto a differenza ad esempio di quanto accade negli
Hyperion ove questo è sfocato in molte focali.
Il
diaframma
di campo ha un valore di ben 42mm consentendo ad esempio su uno
strumento di 700mm di focale di fruire di ben 3.4° di campo reale a
22x, un valore enorme!
In
osservazioni diurne abbinato ad un 100ED ho notato una buona
trasmissione luminosa con immagini ben bilanciate cromaticamente per
circa 50° di campo mentre nei restanti 20° si evidenzia una sensibile
cromatica laterale dovuta anche all'impiego di un rifrattore con campo
curvo. I colori sono saturi e si nota dell'astigmatismo ai bordi
estremi come era logico attendersi. Nel complesso le immagini
restituite sono ad ampio respiro e ben corrette su quasi tutto il campo
inquadrato, la distorsione è assente e la resa è paragonabile al Flat
Field da 27mm prodotto sotto vari marchi.
Sono
passato
all'osservazione del cielo invernale e dirigendo il telescopio munito
dell' OSM 32mm verso le Pleiadi ho ottenuto a 28X una splendida visione
del giovane ammasso aperto. Stelle puntiformi che si stagliano dal
fondo cielo scurissimo, colori saturi e brillanti, davvero notevole
questo tipo di trattamento come avevo già evidenziato nei test degli
oculari flat field che ne adottano il medesimo progetto. Il campo di
70° consente di potersi immergere in questa splendida visione con
estrema comodità. Come paragone ho preso l'ottimo oculare Hyperion da
24mm che in contemporanea offfriva un bordo campo più corretto (
ricordo che il field stop quì è di 27mm, ben 15mm in meno ), ma nel
complesso una visione meno gradevole. Splendida la visione della
nebulosa di Orione che si stacca dal fondo e mostra i delicati ricami e
al centro le stelline del trapezio ben visibili e distinte tra di loro
dai vari colori che le contraddistinguono.La Luna in fase calante ha
evidenziato
l'ottima efficacia del trattamento ottico con totale assenza di
riflessi. Il contrasto è ottimo al centro e scende lievemente solo
allontanandosi dall'asse per problemi di geometria ottica e di
compatibilità col piano focale dello strumento, Il Meade qx da 26mm che
ho confrontato con
questo swa da 32mm ne esce palesemente ridimensionato. La parallasse
non è degna di nota e il comodo paraluce consente di trovare la giusta
posizione tra occhio e asse ottico.
L'
utilizzo di
questo wide angle è infruttuoso ovviamente sul planetario, salvo il
voler godere di visioni di insieme o di congiunzioni strette tra luna e
pianeti. Utilizzato su Giove in opposizione mi ha sorpreso comunque il
fatto che a soli 28X erano nettissime le principali bande equatoriali e
la totale assenza di luce diffusa o riflessi anche portando il pianeta
a bordo campo.
Conclusioni:
La
sensazione che ho avuto nel testare quest'ottica è di avere a che fare
con un oculare molto
cristallino, con assenza di luci diffuse o riflessi, ottimo sul
deep-sky, con un campo generoso e ben corretto. Considerando il prezzo
che è di circa 70-80 euro pari ad un terzo di un Televue Panoptic, gli
si possono perdonare volentieri i difetti extra-assiali visibili su
strumenti a rifrazione o molto aperti. E' mia opinione che non sia
possibile trovare grandangolari migliori nella fascia di prezzo a cui
appartiene l' OSM
swa 32mm. Ringrazio la Ottica San Marco per l'esemplare gentilmente
concesso per la prova ed oggetto del test.
Davide Sigillò