L’ Orion e lo Sky-watcher 100 ED prodotti dalla Synta in China appartengono alla categoria ormai diffusa dei semi-apocromatici che montano il vetro Fpl 53.
Ricalcano le stesse caratteristiche di intubazione e composizione dei vetri dei modelli da 80mm delle medesime case di cui rimando per il commento tecnico al relativo Test.
Costruzione:
Ho confrontato questo 100 ED con l’ Orion 102 ED premium e l’ 80 ED della Sky-watcher.
L’ intubazione ha le stesse doti di buona qualità e finitura del modello più piccolo.
Chiaramente il tubo ottico è più lungo e meno trasportabile rispetto al fratello minore, ragion per cui rispetto ad esso ha avuto un successo ed una diffusione minore.
Il peso davvero contenuto per le dimensioni dello strumento in visuale lo rende facilmente utilizzabile anche su montature economiche senza che si verifichino vibrazioni eccessive.
Nettamente più leggero del 102 ED Premium nonostante la lunghezza sia quasi doppia…
Il focheggiatore è sempre il valido crayford ad azionamento ad attrito che in osservazione visuale svolge egregiamente il suo dovere, non introducendo alcun image shift. L' obiettivo è montato in una cella ricavata dal pieno in alluminio che non consente come nel modello minore la collimazione.
Anche quì eventuali piccoli decentramenti possono essere rimediati agendo sulle viti del focheggiatore al fine di trovare la perfetta coassialità.
L'opacizzazione
interna è molto buona con
5 diaframmi ben calibrati, tre nel tubo ottico e due nel
focheggiatore. L' obiettivo risulta in asse con il focheggiatore e gli
elementi ottici sono stati montati in modo adeguato come vedremo dallo
star test.
Otticamente il modello da me
testato ha mostrato una buona
pulizia delle ottiche e l’ utilizzo di spaziatori a 120° in stoffa
adesiva che appaiono un po' eccessivi quanto a dimensioni.
Questi modelli che sono stati i
primi introdotti ho notato
possedere un deposito anti riflesso ( azzurro invece che verde scuro)
un po’
più delicato di quelli che montano lo spaziatore anulare usciti in
seguito, ne
sconsiglio una pulizia interna senza le dovute precauzioni è
infatti possibile che si rimuova il trattamento.
La
cella ottica a mio parere risulta un po' risicata in quanto a
dimensioni di spessore creando la possibilità di leggere deformazioni
in seguito a sbalzi termici.
Test e qualità ottica:
Lo star Test ha mostrato una buona lavorazione del gruppo ottico crown-flint ed un’ ottima collimazione con anelli perfettamente rotondi regolari, molto luminosi e ben staccati tra di essi da uno spazio scuro privo di luce diffusa, la correzione cromatica è analoga all’ 80 ED ed essendo un F/9 possiede un campo più corretto rispetto al modello più piccolo. Il residuo di spettro secondario rispetto all' 80 ED tende di più al rosso che non al viola e la correzione sferica analizzando la figura extra-focale è un po inferiore al modello più piccolo, appare infatti una leggera sotto-correzione.
Gli spaziatori nelle posizioni più lontane dal fuoco, essendo stati in fase di progetto un po’ sovradimensionati su alcuni esemplari interrompono gli anelli esterni ed a fuoco su stelle molto luminose introducono degli spikes evidenti. L’unico modo per eliminare questo inconveniente è quello di sostituirli con un anello o con degli spaziatori più piccoli, come utilizzano ad esempio i rifrattori Tal, ma a mio avviso è un' operazione necessaria solo se si fa astro-fotografia, in visuale non occorre.
A fuoco le immagini stellari sono molto regolari e i dischi di Airy concentrici con poca o nulla luce diffusa tra di essi. Immagini da manuale , molto sensibile la differenza con acromatici anche di qualità. Ottima saturazione dei colori osservando stelle doppie. Alto contrasto generale.
Ho spinto senza riscontrare cali di contrasto nelle immagini ingrandimenti dell’ ordine dei 180-240x con assenza quasi totale di cromatismo. Leggera dominante rosa ad alto ingrandimento. Notevole la differenza con il modello 102 Ed premium il quale confrontato con il 100 ED perdeva alla grande in quanto a color fringing residuo: Con il 102 Ed premium il cromatismo e la sferica erano sensibili su qualunque soggetto di luce bianca già a soli 100x mentre nel 100 ED non ne ho visto presenza tranne che in intra-focale, ma il telescopio è uno strumento fatto per vedere a fuoco! Il bordo lunare utilizzando un NLv Vixen da 4mm appare un po' sfumato e meno contrastato rispetto al modello da 80mm.
Puntando
lo strumento su Saturno l' immagine offerta è secca e ad alto
contrasto, si evidenziano senza difficoltà i satelliti la divisione di
Cassini quando il seeing lo consente e la principale banda equatoriale
nord del pianeta. Nessun alone o residuo cromatico è presente attorno
al disco planetario.
Con questa ottica anche gli oculari lavorano molto meglio al bordo di quanto non facciano strumenti più aperti e grazie al buon rapporto focale si può utilizzare un comune Plossl per ottenere immagini degne di nota e ben corrette su tutto il campo.
Rispetto al modello più piccolo 100mm consentono di ottenere maggiori soddisfazioni in visuale, con immagini sempre ricche di dettagli e ad alto contrasto.
Non però altrettanto universale e trasportabile quanto l’ 80 ED.
Osservando
il deep-sky, emerge la superiorità dei rifrattori ben corretti come
questo rispetto ad altre configurazioni ottiche. 100mm di
apertura semi-apocromatica unita ad un campo molto corretto sotto cieli
bui consentono di ottenere appaganti osservazioni visuali. Le stelle
sono capocchie di spillo, gli ammassi aperti si stagliano su un cielo
scurissimo e i globulari più luminosi iniziano a risolversi luccicando
nel profondo del cielo.
Unico appunto da segnalare è una leggera presenza di cromatica laterale ed una elevata sensibilità alle dilatazioni termiche dei materiali, anche qui poggiando direttamente sulle parti metalliche l’obiettivo è più sensibile rispetto al 102 Ed premium ( modelli con isolante laterale in gomma siliconica) all’ effetto prisma dell’ atmosfera ed alle turbolenze. Giove infatti ad alto ingrandimento era bordato da un lato di viola da un altro di arancio, mentre l’ Orion 102 Ed premium montato in parallelo ed allo stesso ingrandimento non mostrava questo effetto, a parte un alone violetto diffuso il pianeta ai bordi era bianco..
Inoltre il diametro della cella
a mio parere è un po' sotto dimensionato.
Conclusioni:
Si tratta di uno strumento ben realizzato fornito di ottiche estremamente nitide e ben corrette, leggero e dotato di un buon focheggiatore Crayford ad attrito.
Il prezzo una volta di 1000euro adesso è sceso attorno ai 600-700 e considerando che nell’ usato questi tubi si trovano anche a meno ne consiglio senza il minimo dubbio l’acquisto a chi desidera un buon rifrattore, sono strumenti che valgono ed offrono molto di più di quanto lasci immaginare il prezzo. L' intubazione è buona ma un po' spartana.
TABELLA RIASSUNTIVA
ORION 100ED
Davide Sigillò