Questo vecchio rifrattore della Meade
si inserì nel mercato nei primi
anni 90, un classico acromatico fraunhofer da 90 mm ad f/11.
Equipaggiato con una valida montatura equatoriale, davvero stabile in
visuale e all' epoca molto ricercata da chi desiderava fornire il
proprio strumento con una buona equatoriale. Nel 2007 ho trovato questo
tubo ottico nell' usato da un rivenditore che mi disse era come nuovo (
mica tanto vero ) ed ero curioso di provarlo.
Costruzione:
Lo strumento dal punto di vista meccanico si presenta bene con una
costruzione robusta anche se un po' spartana, il tubo ottico in
alluminio laccato di bianco ha una buona opacizzazione
interna,
ed il focheggiatore è un pignone e cremagliera un po' troppo rigido a
mio avviso. Il cercatore si monta su una basetta da avvitare e svolge
appieno il suo dovere. Le vernici risultano molto leggere e basta
passarci un po' di alcool per rischiare di rimuoverla o di opacizzarla.
L' aspetto migliore secondo me di questo strumento come dicevo da
questo punto di vista era la montatura equatoriale fornita a corredo.
L' ottica:
Mi ha
subito sorpreso il
fatto che il trattamento antiriflesso era pressochè inesistente, io
credevo di trovarmi di fronte ad un obiettivo di un bel colore viola
tipico Meade e invece nulla....deboli riflessi azzurrini..le lenti sono
separate da degli spaziatori di stoffa a 120 gradi incollati non alla
perfezione, inoltre si nota che nel chiudere l' obiettivo con la ghiera
metallica uno spaziatore si era spostato rigando tra l' altro la
superficie del flint, il problema non è tanto il rigo quanto il fatto
che si viene a creare un angolo diverso per ogni spaziatore causando un
difetto di centraggio...
L' obiettivo da 90 mm risulta non possedere le lenti annerite ai bordi,
ma a differenza delle ottiche degli oculari non è un difetto grave
questo anzi alcuni produttori lasciano le lenti con la molatura
visibile per evitare che alcune vernici impiegate per queste operazioni
possano introdurre anche il minimo fattore di stress sul
vetro,
materiale sensibilissimo....
Un acromatico ad f 11 dovrebbe fornire un' immagine con un residuo
cromnatico trascurabile ed ero curioso di confrontarlo coi gloriosi
Kenko e Vixen 90/1300 made in Japan.
Test:
Puntando Altair dell' aquila pur ottenendo un immagine luminosa ed un
campo corretto mi è spiaciuto notare già a bassi ingrandimenti
l'evidente residuo cromatico, troppo abbondante per un f/11..
La puntiformità delle stelle è buona ma ad alto ingrandimento il
risultato dello star test nonostante il corretto riposizionamento degli
spaziatori a 120° ha mostrato un evidente residuo di sferica oltre che
ad errori zonali e un abbondante cromatismo nonostante la lunga focale
che teoricamente avrebbe dovuto smorzare il problema che affligge
questi schemi ottici.
La correzione cromatica è risultata alla pari di rifrattori ad f/7 oggi
presenti sul mercato e di produzione cinese...
Giove a 166X ampiamente alla portata dell' obiettivo da 90mm era
letteralmente affogato in una macchia blu-violetta....Il contrasto è
risultato un po' basso per un f11
Non ho visto sulla targhetta dello strumento se la produzione era Usa o
China, ma conta poco all' atto pratico...me ne sono liberato
immediatamente vista la mediocre qualità ottica.
Personalmente credo che il marchio Meade non sia proprio il massimo
come costruzione di telescopi rifrattori...molti astrofili ed esperti
infatti hanno imputato ad essa diverse problematiche su questo tipo di
strumenti sia acromatici che Apocromatici, in termini di stabilità
delle celle ottiche e dei residui di cromatismo presenti sui loro Apo.
Conclusione:
Se collimato puo' essere un buon inizio per un principiante anche se il
prezzo era molto elevato per un acromatico di 90mm....oggi nell' usato
capita di trovarne qualcuno..se vi serve un telescopio guida
puo'
anche andare, ma a mio avviso il criterio costruttivo e il materiale
impiegato per l'ottica risulta obsoleto e non può esser
attribuito a questo rifrattore un titolo di strumento Vintage
di
valore come i vecchi acromatici Kenko o Vixen.
Davide
Sigillò