Negli anni '70 e '80 i telescopi commerciali erano
per la maggior
parte prodotti in Giappone e negli States, si trattava di buoni
acromatici o riflettori a lungo fuoco corredati di oculari a poche
lenti come gli Huygens o Ramsden i quali però fornivano decenti
prestazioni grazie al lungo rapporto focale degli strumenti su cui
venivano utilizzati e non essendovi ancora una produzione di massa di
tali accessori la migliore alternativa era rappresentata dallo schema
Kellner a tre elementi il quale già di per se introdusse
caratteristiche di maggiore correzione rispetto ai primi oculari. Successivamente grazie alla
Clavè che fu
probabilmente la prima ad intodurli arrivarono i Plossl e poi
gli
Ortoscopici Giapponesi. Ad oggi la possibilità di
scelta nel panorama degli oculari è a dir poco vasta.
Schema
ottico e Test: Gli oculari esaminati sono una
evoluzione
del Kellner, l' attributo Reversed deriva dal fatto che
rispetto
all' originale la lente di campo piano convessa viene
invertita
con il doppietto acromatico e posizionata all' occhio
mentre il doppietto cementato va a fare le veci della lente
di
campo.
Questa soluzione con leggere modifiche delle curve ottiche e del tipo
di vetri utilizzati permette di ottenere un campo apparente
più
ampio rispetto al Kellner con una buona correzione generale ed una
elevata estrazione pupillare. La disposizione
degli elementi tra
l' altro è molto simile a quella di un ortoscopico di Abbe solo che il
tripletto cementato quì è semplificato in un comune doppietto
acromatico con una leggera concavità del flint rivolta verso l' interno
e talvolta una leggera convessità rivolta verso il piano
focale. Le moderne tecnologie di
oggi
consentono di riproporre uno schema ottico ( il cui vero nome sarebbe
Konig) a soli tre elementi con una valida correzione ottica. Questo consente di risparmiare
sui costi di
produzione, non a caso molti strumenti commerciali prodotti
in
oriente, come gli Skywatcher ed i Celestron forniscono a corredo questi
oculari al posto dei diffusi Plossl.
Molti oculari planetary long eye reliefe che montano un doppietto
negativo possiedono il primo gruppo ottico realizzato con questo
layout. E' questo il caso dei diffusi Hr planetary i quali consentono
di abbracciare un campo di 60° con una decorosa qualità grazie allo
schema Konig o Reverse kellner.
La skywatcher li
marca come Let mentre la
Celestron RK, ma anche la Gso li produce nel diametro del barilotto da
50,8mm in focali molto lunghe adatte all' osservazione del cielo
profondo.
I due esemplari testati erano in dotazione all 80 Ed serie Pro che
acquistai qualche anno fa.
Utilizzando il 20mm dato per me come
spacciato in quanto a correzione e qualità stranamente funziona
dignitosamente....osservando a bassi ingrandimenti mi stupisce il fatto
che vi sia un' ottima coincidenza delle rispettive curvature di campo (
oculare-Rifrattore), conseguenza è che questo RK lavora meglio ai bordi
di un Eudiascopic da 25mm e 135 euro provato in contemporanea.
Mentre nel Baader eudiascopic ( un eccellente oculare sotto tutti i
punti di vista) al bordo le immagini tendono a subire il coma dovuto
alla curvatura del rifrattore, in questo modesto tre elementi si
guadagna un 20% in più in termini di correzione. Assurdo, ma le stelle
con il Let da 20mm risultano puntiformi fino a bordo campo
mentre
nel Baader diventano delle croci a 15 gradi dal limite imposto del
field stop....
Questo non vuol dire che il Baader non è buono, ma solo che in questo
caso un tre elementi come questo lavora bene con un rifrattore aperto
ad f/7 accordandosi bene col piano focale dello strumento, l'
eudiascopic in generale risulta molto più nitido e neutro come resa dei
colori, inoltre non soffre della benchè minima aberrazione cromatica
sia al centro che al bordo fornendo in asse un' immagine di qualità
assoluta.
La trasmissione luminosa è alta in questi konig grazie all'
utilizzo di soli tre elementi e di un validissimo trattamento
antiriflesso che non crea alcuna immagine fantasma nemmeno osservando
la luna. Gli unici riflessi sono dati dal fatto che lo spaziatore
ottico è un po lucido e la lente piano convessa non è annerita ai
bordi. Anche negli Hr planetary questa mancanza introduce un po'
di luce diffusa e qualche abbagliamento laterale.
L' estrazione pupillare risulta abbondante e la paralasse leggera,
inoltre il diaframma di campo ben calibrato e nitido chiude quasi 55
gradi di campo.
In asse si puo' notare un leggero residuo di aberrazione cromatica che
aumenta a bordo campo, ma il contrasto e la trasmissione luminosa
risultano molto validi per un oculare che costa pochi euro.
La costruzione è valida, ricorda un po' i Pentax per la forma
a
fungo e possiede una filettatura per le riprese in proiezione.
La focale da 5mm invece è a dir poco oscena.....non tanto per il primo
gruppo ottico che è il medesimo del 20mm, ma per il doppietto di tipo
Barlow utilizzato il quale oltre ad avere la funzione di ridurre la
focale da 20mm a 5mm , inserisce una quantità di aberrazioni che lo
rendono inutilizzabile, inoltre vi è un evidente calo di luminosità al
bordo dovuto a vignettatura...
Non li ho provati ma i Gso RK con passo da 2" almeno sulla carta
risultano a mio avviso
un' ottima alternativa a basso costo per chi desidera in asse un
altissima trasmissione luminosa, inoltre la loro produzione Taiwanese
dovrebbe alzarne un po' la qualità rispetto alle lavorazioni cinesi.
Conclusioni: stranamente
il let da 20mm fornisce prestazioni interessanti e decorose, ottimo il
contrasto e
la trasmissione luminosa, cromaticamente non è proprio il massimo in
termini di correzione, ma essendo un oculare fornito a
corredo ed adatto
per principianti non li si può recriminare niente. Così come i medesimi
Rk Celestron da 25mm, 20mm e 9mm.
Trenta o quarant' anni fa' ad averne a corredo di oculari
così a
tre lenti con 20mm di eye reliefe e 53° di campo! ricordo che nel '94
per avere un immagine decente con il mio Newton ho dovuto spendere
120.000 lire per un Kellner della Vixen da 20mm (bellissimo
però) con
42-43° di campo.
Il 5mm oggetto del Test invece è l' aberrazione in persona,
chi
critica tanto gli Lv della Vixen dovrebbe mettere l' occhio dentro a
questi....io manca poco mi son sentito male...
Ovviamente se dovete comprare un oculare nuovo io non consiglio di
certo uno skywatcher Let, per 50 euro meglio cercare qualcos'
altro...il 20mm con me ha avuto fortuna, l' ho reimpiegato
come
oculare per un cercatore.