Test
Baader Cool Ceramic,in foto
lo schermo ceramico che funge da cercatore solare
Un gruppo di
macchie solari fotografate con il prisma Baader Cool Ceramic (cortesia
astrotreff.de)
Lo
schermo ceramico svolge
anche la funzione di sicuro cercatore solare, quando il sole è situato
al centro dello stesso come si vede in foto, risulta anche nel campo
dell'oculare.
Prisma
di Herschel Baader Cool Ceramic
Il
prisma di Herschel Baader cool ceramic rappresenta l'ultima evoluzione
di uno dei sistemi più sicuri ed efficaci di osservazione solare in
luce bianca.
Il funzionamento di questo dispositivo progettato per telescopi a
rifrazione si avvale del principio secondo il quale un fascio di luce
solare incidente sulla superficie di un prisma le cui facce non sono
parallele, viene disperso fuori dall'asse ottico per la sua quasi
totalità. La radiazione solare dispersa è stimabile in un 90-95% questa
esce dalla faccia posteriore del prisma grazie ad uno specchio
deflettore fino ad oggi utilizzato nei classici prismi di Herschel. La
Baader ha sostituito lo specchio deflettore con uno scambiatore di
calore composto da una lamina metallica traforata (trappola di luce)
unita ad uno schermo ceramico (cool ceramic) che chiude la parte
posteriore del prisma svolgendo anche l'utilissima funzione di
cercatore solare. Questo sistema consente inoltre di eliminare il
raggio di luce in uscita dalla parte posteriore, soluzione utile poichè
essendo orientato verso il basso può essos tesso costituire un agente
ustionante per qualunque oggetto o parte del corpo che si trovi
involontariamente ad essere colpita dallo stesso. La chiusura del
prisma rispetto a sistemi ottici aperti ne preserva da fattori come la
pulizia delle superfici e da agenti inquinanti.
Costruzione:
La versione visuale del
Cool Ceramic è
consegnata all'interno di una robusta valigia imbottita per il
trasporto, adeguata al pregio ed alla delicatezza del sistema. Al suo
interno si trovano le confezioni vuote dei due filtri già montati in
sequenza tra il porta oculari ed il prisma Zeiss. Questi sono un Baader
ND 3.0 di alta qualità che viene installato in modo permanente e da non
togliere MAI ed un Baader Solar Continuum sempre da 2" a strati
dielettrici che funge da contrast booster. La versione fotografica, più
costosa, viene offerta con tre ulteriori filtri Neutral Density e
relativo sistema di montaggio aggiuntivo. Questi risultano assai utili
per decantare ulteriormente la luminosità del sole al fine di ottenere
i desiderati risultati fotografici specie in riprese CCD.
Il grosso prisma della Zeiss stando alla dichiarazione del fabbricante
è lavorato con i più alti standard di qualità per la realizzazione
delle superfici ottiche piane. La costruzione appare subito di elevata
qualità e finitura, il peso e le dimensioni abbastanza contenute
rendono però necessario rieseguire un perfetto bilanciamento del
telescopio specie in fase di ripresa fotografica. La verniciatura
bianca dona una certa eleganza a tutto l'insieme.

Test e qualità ottica:
L'osservazione l'ho
eseguita utilizzando dei
rifrattori ED - un Orion Express 80, uno Skywatcher 80mm Black Diamond,
l'Orion 100mm F/9 e un William Optics FLT 132mm F/7.
Come oculari sono stati impiegati dei Genuine Ortho e dei Super Plossl
Japan serie Eudiascopic della Baader.
Utilizzando l'Orion Express e l'Orion 100ED muniti di un Eudiascopic da
35mm purtroppo non sono riuscito a mettere a fuoco l'immagine nemmeno
con oculari più corti da 15-20mm, passando al modello 80ED ed al
William Optics FLT 132mm invece l'immagine raggiunge la corretta
posizione di fuoco, questo significa che il valore di 128mm dichiarato
come back focus minimo per poter utilizzare il prisma è errato, il Back
focus va infatti calcolato a partire dal piano focale e non dall'uscita
del tubo di messa a fuoco. Ragion per cui i primi due rifrattori
utilizzati possedendo un punto di fuoco molto interno non consentivano
l'utilizzo del prisma Baader con accessori da 31.8mm salvo il ricorrere
ad un visual back con profilo più basso da sostituire al dispositivo
click-lock in dotazione.
Tornando all'osservazione visuale con lo SW 80ED a soli 33x il disco
solare si stagliava su un fondo cielo scurissimo e privo di luci
diffuse, il filtro Solar Continuum premontato conferisce un'immagine di
una innaturale colorazione verde del Sole che però ne esalta i dettagli
più fini tanto che salendo con poteri di ingrandimento compresi tra
80-120x il contrasto dei dettagli rimane alto e l'osservazione è
gradevole e rilassante. A 150x la facilità con cui sono visibili le
differenze di luminosità dei flussi convettivi che costituiscono le
zone d'ombra e penombra delle macchie solari ha reso evidente la
superiorità di questo dispositivo ottico rispetto ai diffusi e più
economici fogli solari o filtri a tutta apertura da porre davanti
l'obiettivo.
Munito di visual back il Cool Ceramic si è reso fruibile anche con i
rifrattori che presentavano problemi di compatibilità col tiraggio.
Aperture da 100 e 130mm hanno reso visibili tutti i dettagli della
fotosfera con granulazioni e facole esaltando il campo di applicazione
più proficuo dei sistemi a rifrazione.
Rimuovendo il sistema click-lock ed accedendo alla sequenza dei filtri
ho rimosso il Solar Cotinuum per l'osservazione in vera luce bianca. Ho
notato che la luminosità nonostante il filtro ND perennemente inserito
rimane troppo alta e ancora fastidiosa a bassi ingrandimenti e quindi
l'abbinamento con uno o più filtri polarizzatori si rende necessario
per le riprese fotografiche e le osservazioni visuali. Ad alti
ingrandimenti è stato invece possibile prolungare l'osservazione solare
in luce bianca senza particolari fastidi, caldo estivo a parte!
Con i rifrattori semi apo da 100 e 130mm poteri dell'ordine dei 45-60x
hanno consentito di fruire di immagini non distanti da quelle che si
ottengono con piccoli rifrattori solari, ovviamente protuberanze
escluse e colori ben più naturali.
Spettacolari le variazioni di luminosità delle varie regioni della
fotosfera con dettagli sempre fermi ed estremamente secchi.
Non ho notato alcun tipo di tensionamento, stress ottico o astigmatismo
a conferma dell'ottima cura realizzativa di questo oggetto. Tentando di
catturare qualche immagine col metodo afocale con il raccordo per
digitali della stessa casa è emerso come in luce bianca la luminosità
sia ancora troppo elevata per evidenziare i chiaro scuri della
superficie solare, mentre utilizzando il filtro Solar Continuum a mio
parere la colorazione risulta troppo innaturale.
Conclusioni:
Reputo il prisma Baader Cool Ceramic un ottimo accessorio per
effettuare serie ed appaganti osservazioni e riprese del sole in luce
bianca. Rende possibile l'utilizzo del proprio strumento a tutta
apertura senza inserire alterazioni sul fronte d'onda. L'elevata
finitura ottica è un fattore che determina performance non ottenibili
con i comuni filtri a tutta apertura in astrosolar o mylar. La ceramica
impiegata mantiene relativamente "fresco" il sistema anche in
prolungate sessioni osservative. Peccato per il problema di back focus
riscontrato con alcuni strumenti.
Davide Sigillò