Lo strumento che ho testato stranamente in Italia non è al momento
commercializzato, ho avuto l'occasione di farmi inviare un paio di
esemplari dalla Synta Deutschland per saggiarne la qualità, incuriosito
dall'utilizzo nel progetto degli analoghi vetri impiegati nei modelli
80 100 e 120 ED Skywatcher. Sulla carta uno
strumento con
un doppietto ED in fpl 53 aperto ad F10 dovrebbe offrire prestazioni
molto interessanti sia nel planetario che nelle osservazioni deep sky
in virtù del campo molto corretto che si genera ad F10.
L'intubazione difatti è la stessa del modello da 100mm serie oro, il
tubo quì è verniciato di un bel grigio metallizzato che tende al
marrone e presenta le parti focheggiatore, cella ottica e anelli
bianche come nelle serie Black diamond.
Da un esame è emerso in entrambi gli esemplari qualche piccola pecca
cosmetica come eccesso di grasso nelle filettature e conseguente
strabordo dello stesso nella vernice opaca interna al tubo. Le lenti
appaiono ben pulite ma i distanziali come nel modello Orion e
Skywatcher 100Ed risultano un po' sovradimensionati ed è scontata la
loro interferenza in diffrazione, la colla impiegata inoltre per
fissare i tre cartoncini neri a 120° straborda uniformemente e
osservando dal tubo porta oculare il difetto si evidenzia come una zona
luminosa che circonda i tre distanziali, il difetto però è solo
cosmetico e successivamente ho provveduto a sostituire in entrambi gli
esemplari gli spaziatori con altri opportunamente calcolati e non
incollati.
La scelta di utilizzare tre talloncini di cartone anzichè un
distanziale anulare come confermatomi dalla Synta è dovuta all'esigenza
di non ridurre il potere di raccolta di luce dei modelli da 90 e 100
mm, cosa che un distanziale anulare provocherebbe non essendo in questi
strumenti sovradimensionata la cella ottica come nel modello 80 Ed.
Tale o-ring ridurrebbe il diametro libero dello strumento a
circa
87-88mm con una perdita di circa 10x di luce.
Il focheggiatore è ormai il solito crayford da 60mm e riduzione a 50.8
e 31.8 coi pregi e i difetti ben enunciati negli altri miei test.
L'interno del tubo appare straordinariamente ben opacizzato con inoltre
ben 6 diaframmi opportunamente calcolati.
A corredo viene fornito di un valido cercatore 9x50, due oculari
dignitosi, un diagonale da 2" onesto e un'ottima valigia in alluminio
per il trasporto.
Esame
delle ottiche e star test:
L'obiettivo in esame appare del tipico colore
verde dovuto ai trattamenti metallici Skywatcher, alcuni modelli
presentano un'intensità diversa e qualche lieve disomogeneità su alcune
superfici dovuta ad un mancato ancoraggio di alcuni strati del
trattamento antiriflesso
o ad una parziale rimozione in fase di pulizia e assemblaggio del
doppietto, si tratta di un difetto difficilmente percepibile anche da
un occhio esperto ed ininfluente sulla resa ottica.
I tre distanziali come segnalavo sono un po' intrusivi na ben
opacizzati, tra i due elementi non si nota alcun tipo di sporco e la
trasparenza dei vetri è alta come nei modelli 80-100-120ED.

L'obiettivo
dell'acuter 90ED: gli spaziatori bianchi visibili in
foto sono quelli da me sostituiti, gli originali sono visibili nella
foto sottostante e risultano intrusivi. Ottima la diaframmatura interna
di questo strumento.
La cella ottica a differenza di quella utilizzata nei modelli della
Orion 100ED vanta una microfilettatura che abbatte i riflessi laterali
nel primo tratto del percorso ottico, riducendo osservando la Luna
eventuali abbagliamenti prossimi all'obiettivo.
Passato all'analisi della figura di diffrazione verificata su stella
artificiale ingrandita tra i 300 ed i 450x ho notato a fuoco una figura
molto regolare con una collimazione perfetta in tutti e due gli
esemplari, il cromatismo residuo avvertibile è analogo a quello offerto
dal diffuso 80ED ed inferiore al residuo che si genera nel modello da
100mm, in poche parole una buona ottica.
Il passaggio
dalla posizione di fuoco alle due intra ed extra nella
configurazione originale del doppietto mostra un leggero residuo di
sferica, ma nessun errore zonale al centro, gli anelli sono ben
definiti e nella posizione lontana dal fuoco si viene a creare la
classica Y. Assente l'astigmatismo o problemi di pinch. Ottimo lo snap
test.
In extra focale l'immagine della stella si tingeal bordo di rosa-verde
e
presenta pochi e indefiniti anelli di diffrazione ( aspetto comune in
questa classe di strumenti ) presente il tipico spot
purpureo al centro a segnalare la non perfetta apocromaticità, lo star
test è molto simile a quello offerto dall'
80ED e nel complesso segnala un ottica buona e ben corretta,anche la
posizione
di fuoco è univoca nonostante la sferica lievemente sottocorretta.
L'esame delle ottiche dopo la configurazione adottata da
me con la sostituzione dei distanziali ha tolto il problema
dell'interferenza degli stessi ed ha abbassato lievemente il residuo di
sferica poichè questa varia al variare della distanza tra i due
elementi e nel set up originale lo spessore è superiore di qualche
micron rispetto alla condizione ideale causa l'utilizzo delle colle sui
cartoncini che innalzano questo valore assai critico da cui dipende
sempre la prestazione di un rifrattore.

Tripletto del Leone al fuoco dell' Acuter: si noti l'elevata
correzione di campo dello strumento
immagine
tratta da: www.astronomieforum.at
La prova sul cielo:
ho
utilizzato lo strumento su una az4 ed una eq3 adeguate a sorreggere
un'ottica che pesa poco più di 3,5 kg, aggiungendovi però accessori
come il diagonale in dotazione il peso totale sale ma non ho avuto
problemi di stabilità con smorzamento delle vibrazioni in circa
2-3secondi.
Gli
oculari impiegati sono stati i seguenti:
Eudiascopic
da 35mm ( analogo al celestron ultima) Hyperion 17mm, Extra flat field
12mm e Baader GO 6mm.
A bassi ingrandimenti ho constatato sia in osservazione diurna che
nella notte come il campo offerto sia corretto bene dalla curvatura,
immagini ad alto contrasto, stelle puntiformi e brillanti, un deciso
step in avanti rispetto allo skywatcher 80ED! Davvero belle le coppie larghe di
alcune stelle doppie nello Scorpione e nel Sagittario, mi ha colpito
molto l'osservazione delle nebulose diffuse in questa zona del cielo
estivo, la sensazione è la stessa che si prova ad osservare in un
newton da 140-150mm, molto luminose e ben percepibili le delicate
strutture di ammassi globulari e delle nebulose del sagittario, il
tutto da un cielo sub urbano. Già a 75x i globulari con la visione
distolta si risolvono alla periferia. Splendida la visione della
nebulosa planetaria della Lira M57 e della Dumbbell, un'immagine un po'
scura rispetto a quella offerta da uno schmidt cassegrain Meade Lx da
20cm che era presente in contemporanea, ma dotata di una stabilità e di
una quantità di dettagli elevatissima. Il doppio ammasso del Perseo con
un Meade swa 24,5mm japan era incantevole, stelle come punte di spillo
e colori vividi.
Foto delle Pleiadi al fuoco dell' Acuter 90/900ED autore: Marcus
Pfenicher
www.vds-astro.de
Le
stelle doppie sono davvero gradevoli e presentano colori ben saturi e
accesi. La celebre doppia-doppia nella costellazione di Cassiopea era
separata nelle sue componenti e i dischi di diffrazione ben visibili e
puliti. A 150x l'osservazione di Arturo ( alfa Bootes ) ha mostrato un
ottica in grado di fornire un disco di Airy da manuale di Astronomia.
Si nota solo una lieve dispersione attorno ai soggetti più brillanti,
un po' come accade nel modello 100ED. Vega allo zenit ingrandita 250
volte mostrva una serie di dischi di diffrazione ben concentrici, netti
e stabili a segnalare una buona qualità di questo telescopio, il
residuo di spettro secondario su questa bianca stella era visibile e di
una tonalità magenta solo sfuocando in intra-focale l'immagine.
Anche ad alti ingrandimenti le stelle doppie osservate presentano una
figura di diffrazione perfetta che ricora le prestazioni offerte dal
glorioso Vixen 102M acromatico, ma con una pulizia di immagine
nettamente superiore. Utilizzando l'Hyperion da 17mm e scorrazzando nel
cielo estivo ho potuto usufruire di visioni appaganti grazie a stelle
sempre puntiformi e ferme anche ai bordi estremi del campo!
L'osservazione di Saturno mi ha davvero colpito, già a 75x con il flat
field da 12mm era possibile percepire la banda equatoriale Nord e
l'anello ben staccato dal fondo cielo, alto il contrasto.
Salendo
a 150x con il Genuine Ortho era percepibile una variazione delle
turbolenze all'interno della principale banda equatoriale Nord, ben
visibile la divisione di Cassini ( difficilmente percepita così netta),
l'ombra degli anelli sul globo e l'ombra del globo sugli anelli assieme
a due satelliti.
Davvero
sorprendente in relazione al diametro l'osservazione di Saturno,
superiore sia al modello da 80mm che a quella offerta dal 100ED, il
confronto con il Tal rs 100mm di cui ho tenuto una prova su coelum vede
il netto prevalere di questo doppietto semi apo, personalmente non
acquisterei mai un acromatico da 100mm quando allo stesso prezzo si può
usufruire di un'ottica che a fuoco è priva di spettro secondario!
L'osservazione della Luna ha mostrato un buon contrasto dello strumento
e la capacità di reggere elevati ingrandimenti ( nell'ordine dei 300x
!) senza scadimento qualitativo...molti i dettagli visibili all'interno
dei crateri e risolte rime anche difficili.
Conclusioni:
questo
rifrattore della Skywatcher non ha deluso le mie aspettative, la resa
ottica è alta ed estremamente interessante. Rifrattore performante in
tutti i tipi di
osservazioni, fotograficamente il campo corretto non necessita di
integrare uno spianatore.Ottiche nitide e perfettamente collimate, vi
invito a ricontrollare il mio test tra qualche giorno quando potrò
integrarlo delle osservazioni su luna sole e altri oggetti oltre
all'inserimento di foto dettagliate dello strumento!
l'Acuter
90ED stacca di netto il modello da 80mm e si affianca al
100ED rispetto al quale vanta però una correzione migliore e un ottica
nettamente più performante nel planetario, nel deep sky i 50x di luce
in più del 100mm si notano. Splendido rifrattore.
Davide Sigillò