Test


test Orion 102 ed premium

CARATTERISTICHE TECNICHE:
  • Diametro: 102mmm
  • Lunghezza Focale: 714mmm
  • Rapporto focale: 7
  • Magnitudine visuale: 12,5
  • Guadagno luminoso: 212x ( per pupilla dilatata a 7mm ) F/7 
  • Tipologia: Rifrattore ED spaziato in aria con anello.
  • Produzione: China Kunming Optical Elemento ED: Hfk61 Fluoro-Crown
  • Numero di Abbe: 80
  • Diaframmi: 3
  • Max ingrandimento utile: 140 x


L' obiettivo multitrattato del 102 ED Premium

lente orion 102 ed
















test orion 102 ed premium, davide sigillò
Eclisse di luna del 2008 da me fotografato accostando semplicemente una digitale ad un plossl da 25mm con il 102 ed premium

test orion 102 ed premiumUna foto di giove del 18/08/2008  accostando la digitale ad un ortoscopico Baader da 6mm ,questo è quanto si vede all' occhio di questo strumento, ma in fotografia con questo strumento si potrà fare molto meglio di me! questo non è il mio campo!!










test orion 102 ed premium

Foto della luna con la stessa tecnica sopra descritta, questo è il contrasto dello strumento, molto buono ma non alla pari dell' Orion 80 Ed come contenimento del cromatismo il quale  diventa evidente in visuale solo su soggetti molto luminosi di luce bianca.





























eclisse 2008








































Orion 102 ED Premium

L'Orion 102 Ed Premium è un rifrattore dichiarato Apo ed è prodotto dalla kunming optical in Cina.Tale strumento si trova sotto vari marchi: Astroprofessional, William optics, Tecnosky, astrotechnologyes, ...e appunto Orion.

La costruzione ottico-meccanica:
Ho acquistato e  testato  vari esemplari della Orion tra il 2008 ed il 2009, momento in cui è stato commercializzato in Italia. Sono stato il primo ad osservare dentro questo strumento, essendo stato  chiamato dal tecnico in negozio non appena questi strumenti arrivarono in  Italia dopo esssere stati sdoganati.
L'obiettivo da 102mm è composto da un doppietto spaziato in aria tramite un anello metallico. Successivi esemplari montavano tra lo spaziatore metallico, le lenti e la cella in alluminio dei dischetti di gomma elastica nera: questi ultimi esemplari dotati di una cella a compensazione di temperatura sono quelli poi risultati avere una correzione migliore delle aberrazioni cromatiche e un benefico isolamento dell’ obiettivo dalle parti metalliche che si traduce in un immagine priva di cromatica laterale. Stelle e pianeti non hanno quel bordo viola e arancione che si nota con molti strumenti anche a specchio quando le loro ottiche poggiano direttamente sul metallo, specialmente nelle gelide serate invernali. Chiusa questa parentesi l'obiettivo monta come elemento Ed il fluoro-crown hfk61 pressochè equivalente all’ fpl51. Un vetro che però rispetto al Fpl53 mostra una dispersione maggiore.

Il trattamento antiriflesso a strati multipli è molto pesante ed efficace; appare di un bel colore verde bottiglia e rosso - violaceo. Gli obiettivi spaziati in aria da un anello metallico ad un ispezione visuale sono quasi perfetti, si può notare talvolta qualche impurità sui trattamenti interni, piccoli punti di polvere metallica che si depositano a causa del trasporto,  personalmente ho riscontrato un controllo di qualità un po' basso e variabile. Un tubo ottico era  con un elemento leggermente scheggiato al bordo di una superficie interna dell’obiettivo, ma comunque multi trattato , difetto da vedere  ingannevole anche per un occhio esperto ad una prima ispezione.

 Star Test e qualità ottica:
Nello star test dell' esemplare esaminato questo si traduceva in un immagine di diffrazione in cui gli ultimi anelli esterni si interrompevano nel punto del difetto piegandosi un po', e a fuoco si poteva notare su qualche stella luminosa una debole luce diffusa oltre che a delle immagini stellari non proprio perfette. In tutti gli esemplari esaminati in intra focale è visibile oltre agli anelli di diffrazione un' abbondante residuo di spettro secondario, mentre in extra focale l' ultimo anello si colora di giallo-verde e appare rinforzato evidenziando una correzione sferica un po bassa, gli anelli sono abbastanza regolari e rotondi, ma appaiono un po' impastati e lo spazio tra di essi risulta non proprio scuro, ma riempito da una leggera luce diffusa... sono inoltre presenti errori zonali che tendono a diminuire il contrasto e le performance di questo obiettivo. Un altro esemplare mostrava attorno alla stella Arturo ingrandita a 120x due dischi di difrazione visibili solo per metà della loro circonferenza a causa di un evidente coma dovuto ad un disallineamento dei centri ottici e una spaziatura non uniforme del crown-flint.
  Un altro tubo ottico presentava un evidente mancata concentricità degli anelli di diffrazione oltre ad un evidente astigmatismo, con immagini ellittiche che cambiavano asse al cambiare della posizione da intra ad extra focale, non essendo possibile collimare quest' ultimo esemplare  ho contattato l'importatore per l'immediata sostituzione  ( le viti  che tengono fermo il vetro come spiegherò..in alcuni esemplari sono assenti, le lenti sono tenute ferme da gommini di  guaina siliconica interposti tra il vetro e la cella tale gomma probabilmente inserita a caldo in fase di collimazione con "siringa"  una volta solidificata se la collimazione non è perfetta.." addio mia bella addio"!! )
Una volta in possesso di un tubo sufficientemente collimato.....ecco il responso.
In visuale il  cromatismo è evidente ed abbondante in tutte le posizioni di fuoco dai 100x in su. Segnalo anche una dettagliato test ottico di questo strumento su Coelum numero di giugno 2008 (se non erro) ove vi all' analisi interferometrica  questo strumento  nel verde mostrava una resa un po' bassa mentre buona nel rosso. La correzione sul fronte d' onda è un po' bassa così come la strehl ratio. D'altronde se il produttore dichiara come massimo ingrandimento utile 143x, cioè meno di 1,5 volte il diametro dell' obiettivo un motivo ci sarà. Un buon rifrattore anche se acromatico, se lavorato bene e ben collimato è in grado di reggere ingrandimenti pari a 2 volte il proprio diametro, mentre un Apo circa 60-80x per pollice di apertura! La lavorazione delle ottiche purtroppo è molto variabile in questo strumento, ma non si supera il quarto di lambda come in quasi tutte le produzioni commerciali..
La Luna con un ortoscopico da 6mm si mostra nitida e con un buon contrasto generale, appare sul bordo un alone violetto diffuso, ma non paragonabile a quello di rifrattori che utilizzano la stessa apertura e vetri non ED. I dettagli visibili sono moltissimi, comprese anche rime molto difficili e l' osservazione è molto gradevole, sembra di sorvolare sul nostro satellite.
Giove con un potere di 140x evidenzia la struttura a bande e l' ombra di un suo satellite sul globo, il disco appare molto chiaro con un alone diffuso dietro di esso di colore viola che  non disturba più di tanto l' immagine.
Saturno a 140x  invece su alcuni esemplari è risultato molto deludente, evidenziando pochi dettagli sulla superficie e sugli anelli, non sono mai riuscito a vedere bene la divisione di Cassini, alla portata di strumenti anche più piccoli, e il disco planetario è apparso circondato da un alone rosso scuro diffuso. si evidenzia solo la banda equatoriale nord del pianeta.
Anche nell' osservazione di stelle doppie la mancanza di dischi di diffrazione regolari penalizza la loro visione inoltre la saturazione dei colori non è proprio il massimo.
Segnalo che oculari tipo gli Hr planetary, Vixen Lv, Baader Hyperion, Orion Edge on Planetary, William optics spl  ecc ecc ad alto ingrandimento su questo strumento sono inutilizzabili....per avere immagini accettabili è bene rimanere su schemi più cristallini come  Plossl od Ortoscopici.

Stelle come Altair o Vega evidenziano l' abbondante color fringing residuo e difficilmente mostrano dischi di diffrazione regolari, sul deep sky comunque 102 mm non ostruiti consentono di accedere ai più popolari soggetti Messier con soddisfazione risolvendo bene ammassi globulari e fornendo dettagliate immagini di nebulose diffuse e ammassi stellari.
La puntiformità al centro del campo delle stelle è molto buona negli esemplari ben collimati, la curvatura di campo è nella norma. In fotografia qualora si voglia la  massima puntiformità anche ai bordi è necessario uno spianatore.

test Orion 102 ed premium

L'intubazione di questo strumento comunque (vedi foto sopra) è molto buona ma migliorabile nonostante le finiture di pregio come paraluce retrattile e focheggiatore demoltiplicato e ruotabile a  mio avviso il tubo manca di qualche diaframma, in particolar modo vicino all’ obiettivo e dentro il tubo focheggiatore, ma tale scelta è dovuta ad una vocazione più fotografica dello strumento al fine di ottenere un campo di piena luce maggiore. Il focheggiatore demoltiplicato e ruotabile tende a posizionarsi fuori asse ottico , è un po’ impreciso e i cuscinetti che regolano la rotazione essendo in plastica col tempo possono rompersi causando una rigidità nel movimento rotatorio..comunque se in ordine e ben registrato svolge un egregio lavoro e risulta comodo e validissimo per la fotografia astronomica ma anche per l' utilizzo in visuale raggiungendo con precisione la messa a fuoco.

 Il cromatismo è un po'  abbondante per definire questo strumento apocromatico e se si considera semi-apo l'ottimo 80Ed Orion-Skywatcher  questo 102Ed premium dovrebbe essere considerato un ottimo acromatico, categoria alla quale secondo me appartiene!
 Purtroppo collimare questi strumenti è molto difficile: le otto viti a grani della cella a cui si accede svitando il paraluce, agiscono direttamente sul vetro, ma solo per tenerlo fermo nella cella, questo sistema non essendo concepito per la collimazione  senza l'ausilio di un banco ottico rende impossibile un adeguato centraggio da parte dell' utente. E' molto facile che le ottiche perdano l' allineamento dei rispettivi assi ottici essendo inserite in una cella così concepita. C'è da segnalare che le viti metalliche a grani agendo direttamente sul vetro ( scelta azzardata )  se troppo serrate introducono tensioni nocive per il vetro con conseguente aumento della della cromatica laterale, o evidenti spikes. Gli esemplari con i gommini al posto delle viti invece non possono essere collimati, i fori dove dovrebbero esserci le viti  sono infatti riempiti da una gomma siliconica in fase di montaggio e non vi è alcuna possibilità di collimazione. Quindi "o la va o la spacca". Fatevi controllare la collimazione prima dlel'invio.

Conclusioni:
Dipende molto da cosa si vuole, se desiderate uno strumento universale per osservare e per fare imaging allora il 102 ED premium fa al caso vostro, se invece desiderate uno strumento a cui chiedete in primis  la purezza di immagine allora meglio prendere in considerazione altre opzioni ad esempio rimanendo in casa Orion c' è l' ottimo 100 ED che costa anche qualcosa in meno. Il residuo cromatico diffuso attorno a soggetti bianchi luminosi lo inserisce nella categoria dei Rifrattori  Semi-Apocromatici.
  Rispetto a blasonati marchi occidentali se ben
collimato anche se non paragonabile ad un Takahashi o Pentax o Televue può offrirvi performance di tutto rispetto e molto interessanti per un apertura di 102mm non ostruita.
Il prezzo  di circa 1000 euro a cui è attualmente offerto è a mio avviso un po' alto e non vale un corrispettivo elevato in termini di qualità ottica. Non mi sento di consigliare ad occhi chiusi questo strumento.
 
TABELLA RIASSUNTIVA
Contrasto e nitidezza:  buono
Curvatura di campo:    nella norma
Aberrazione cromatica: evidente fringing violetto
Aberrazione sferica:     presente
Astigmatismo:              presente in alcuni esemplari
Errori zonali:                presenti al centro
Collimazione:               scarsa cura di quest' aspetto
Lavorazione del
gruppo ottico:              variabile. da sufficiente a buona
Costruzione:                ottima




FOTO: L' Orion 102 ED Premium

   rifrattore 102ed orion