Test




CARATTERISTICHE TECNICHE:
  • Diametro: 127mm (5")
  • Focale: 952,5mm
  • Rapporto focale: 7.5
  • Categoria: Rifrattore, triplet  air spaced with ED element
  • Guadagno luminosità: 330x
  • Max magnitudine: 12,3
  • Potere risolutivo teorico: 0.89"
  • Elemento ED: FCD1 ED
  • Peso OTA: circa 8 kg
  • Numero di diaframmi: 2
  • Focheggiatore:stile crayford da 2" con demoltiplica 1/10
  • Produzione: China





























































 




























































































Meade series 5000 127 ED Triplet


 Ho avuto l'opportunità di analizzare e testare questo strumento di cui ne riporto le mie impressioni.
Si tratta di un tripletto spaziato in aria che assieme ai modelli più piccoli da 80mm e 102mm è andato a sostituire la tanto criticata serie 4000 Meade di rifrattori ED. Questi ultimi hanno spesso riportato una serie di gravi problemi connessi alla collimazione ed alla stabilità della cella ottica...per molti possessori difatti un disastro che era unito ad una non perfetta correzione cromatica.

 Costruzione:
 Intubazione di livello e solidità strutturale sono caratteristiche che si evincono immediatamente estraendo l'ottica dalla enorme valigia in alluminio offerta in dotazione. Il peso della sola ottica intubata è davvero importante, siamo attorno agli 8kg con cercatore e diagonale, motivo per cui è necessaria una montatura di livello per poter usare sia in visuale che in fotografia questo rifrattore.
Esteticamente è uno strumento molto bello, con il tubo bianco e le fasce blu metallizzate in prossimità della cella ottica e del focheggiatore.
Svitando il tappo metallico emerge un bell'obiettivo dotato di un antiriflesso che vira verso il giallo-verde e l'azzurro chiaro. Buona la pulizia ottica anche se tra due elementi ho notato sul lato una piccola impronta digitale "cinese" XD ! e qualche graffietto radiale dovuto alla fase di pulizia e montaggio del tripletto. Questo è assicurato in una solida cella ottica che dispone di un sistema di collimazione del tripletto a grani che fermano e spostano gli elementi ottici, ma per la precisione solo due lenti, poichè il primo elemento frontale è tenuto in asse solo dalla filettatura della cella. Questa non possiede il sistema push and pull che regola l'assialità e ortogonalità col gruppo di focheggiatura. Tuttavia la precisa rettifica dei filetti (come verificato col collimatore Chesire) fa si che questa sia superflua. Obiettivo e focheggiatore sono perfettamente in asse.


Foto: La bella intubazione del tripletto Meade da 127mm ED

All'interno del tubo si notano due diaframmi ben calcolati e calibrati e finalmente un'opacizzazione interna degna di nota! non ci ho dovuto metter mano.
Il fuocheggiatore ruotabile e demoltiplicato svolge in pieno il suo dovere, l'ho trovato fluido, preciso e stabile. Ottima la demoltiplica.
Manca purtroppo una basetta per il cercatore. Questo necessita di un supporto semi circolare che poggia e si fissa tramite una sola vite al gruppo di focheggiatura...onestamente molto scomoda come soluzione.
Il paraluce è estraibile e resta in sede anche se puntato allo zenit.
Nel complesso l'intubazione se si eccettua la scelta della posizione del cercatore è a mio parere eccellente.

Star test e prova sul cielo:
 
Lo star test eseguito su stella artificiale ingrandita 250x ha mostrato un'ottica perfettamente collimata, priva di qualunque tensionamento, astigmatismo o altre grossolane aberrazioni. Gli anelli in intrafocale sono molto regolari e con poca luce diffusa tra di essi a segnalare una lavorazione ottica di buona qualità. Presente però il cromatismo residuo che si traduce in un alone blu indaco molto spalmato attorno alla figura di diffrazione tra l'altro di tonalità giallastra e non bianca come un vero apo deve mostrare. Il passaggio alla figura extra focale evidenzia  un residuo di sferica, ma una serie di anelli tutto sommato molto simili alla figura di diffrazione in intra. A fuoco si nota un residuo di cromatica abbastanza evidente, onestamente non so come in alcune sia stata paragonata la correzione cromatica del Meade superiore a quella del concorrente Skywatcher 120ED che usa il vetro FPL53. Lo Skywatcher 120Ed a fuoco non evidenzia residui di spettro secondario cosa che il Meade non si vergogna a fare... In poche parole un valido star test, ma non appartenente ad un'ottica realmente apocromatica, ancora una volta la conferma che si possono ottenere correzioni apocromatiche o veramente quasi apo con obiettivi a sole due lenti a patto di utilizzare vetri di elevata qualità (fluorite naturale o fpl53), mentre quando si va a risparmio sui materiali ( come l'utilizzo di un pur validissimo vetro fpl51 o FDC1 nel caso del Meade) state pur certi che il residuo di spettro secondario si vedrà e come!

Qui sotto riporto uno star test del Meade 127 ED per gentile concessione del sito Tedesco  Teleskope Spezialisten.de 



La prova su soggetti diurni fortemente retroilluminati ha mostrato una notevole correzione cromatica, lievemente superiore a quella offerta dai doppietti in fpl51 ad F7 F8, ma non superiore e nemmeno vicina a quella che offrono i doppietti in Fpl53, in poche parole una via di mezzo tra queste due configurazioni.
In osservazioni serali su classici soggetti astronomici come Luna, Pianeti, stelle doppie, ammassi aperti e nebulose il 127 ED offre visioni splendide ad alto contrasto grazie alla generosa apertura, all' ottima intubazione e la buonissima correzione ottica. Le stelle doppie sono incantevoli, colori saturi e dischi di Airy sempre netti e fermi, anche se ad esempio su stelle bianche come Vega si nota un alone violetto scuro che debolmente emerge dal fondo cielo. Risultato analogo su Giove e Venere.  E' chiara la  vocazione fotografica dello strumento che si comporta da veloce astrografo in grado di offrire eccellenti risultati sulle meraviglie del cielo profondo. Visualmente è davvero emozionante osservare ammassi aperti e nebulose con questo tripletto.
Il peso notevole dello strumento rende necessario l'utilizzo di una montatura molto robusta e finemente motorizzata sia per osservazioni visuali che ovviamente per le riprese fotografiche.
Riporto una ripresa dell'astrofilo e amico Stefano Tognaccini effettuata con lo strumento da me analizzato e relativa alla grande Nebulosa di Orione. E' possibile vedere la qualità e finezza di dettaglio che il Meade è in grado di sfoggiare.

M42 - Meade Apo127 triplet e filtro IDAS P2
8x7min - 10x1min - 20x1sec / Canon 40D mod Astrodon. (Stefano Tognaccini)


Conclusioni: Un ottimo rifrattore, ben costruito come ormai ci hanno abitutato le produzioni cinesi degli ultimi anni, ma un po pesante e molto sbilanciato in avanti laddove il peso del tripletto si fa sentire e come! Ottiche di ottima qualità, tripletto vicino a una resa apocromatica, ma onestamente da questo blasonato progetto ottico e dalla sua pubblicità annessa, mi aspettavo qualcosa di più specie ad alto ingrandimento ove il contenimento del cromatismo è distante da quello che appartiene al concorrente Skywatcher 120ED che tra l'altro costava anche meno all'epoca del lancio sul mercato. Ancor più netto il gap da altri rifrattori tipo Takahashi e Astrophisics, ma questa è un'altra storia e anche ben altro prezzo.