Fino
a qualche anno fa e
prima dell'introduzione della serie Esprit questo rifrattore
rappresentava il top della produzione Skywatcher in termini di resa
cromatica e performance fotografiche, successivamente i modelli esprit
e i diametri maggiori delle serie che arrivano a 150mm di diametro
negli Apo Ed lo hanno un po fatto dimenticare..Nulla toglie che resti
uno strumento di elevata fattura ottica e meccanica ancora oggi di
tutto rispetto e spesso difficile da eguagliare nella fascia di prezzo
a cui appartiene.. l'Equinox 120 ED La costruzione: è totalmente diversa dalla serie Black Diamond. Qui abbiamo uno strumento con rifiniture di pregio quali paraluce retraibile, focheggiatore di qualità ruotabile e demoltiplicato, tubo ottico maggiorato, anelli di robusta fattura, scala graduata sul focheggiatore...insomma una versione più idonea all'astrofotografia che non rinuncia alla qualità ottica che ha reso celebre il 120ED BD e serie Oro. Buona e standard l'opacizzazione interna. Nelle foto del modello testato che corredano l'articolo, l'opacizzazione e la diaframmatura (vedi sopra) è nella versione da me ottimizzata, per la descrizione della quale rimando all'articolo sull'annerimento interno dei telescopi. Ho ottenuto un contenimento totale delle luci parassite aumentando ulteriormente il già elevato contrasto di questa ottica. I diaframmi sono 3 come nelle versioni precedenti, ben calcolati e calibrati, mentre il focheggiatore non ne possiede alcuno. Molti asseriscono che l'ottica abbia un'apertura libera di 110mm....niente di più falso. Lo spaziatore anulare che separa il doppietto ha un apertura libera di 118.4mm , eventuali diaframmature riscontrate in alcuni test sono dovute ad un montaggio errato dei diaframmi e in parte al tubo di focheggiatura che risulta un po sottodimensionato e che non consente di usufruire di un campo di piena luce molto più libero dalle meccaniche perimetrali ad esso. Il focheggiatore è buono con una corsa molto fluida e regolare, ma come accade in questi modelli ruotabili può essere causa, nella rotazione che si ottiene allentando la ghiera di blocco, di un disallineamento piuttosto importante dello stesso rispetto al centro ottico che si traduce in anelli di diffrazione non uniformi e spostati da un lato della stella. Questo non è un difetto dell'obiettivo ma un difetto di assialità tra focheggiatore e centro ottico, difatti quando si serra l'anello di rotazione grigio nella giusta posizione le immagini di diffrazione ad alto ingrandimento tornano regolari. Ciò rende evidente come questa versione sia più indicata alla fotografia deep sky che non al visuale in Hi-res anche se le immagini che si ottengono sono le stesse del modello 120Ed standard. Il peso dell'ottica intubata è a mio avviso elevato, siamo attorno ai 7.5kg con anelli e barra vixen. Il paraluce retrattile consente un'ottima trasportabilità e nell'insieme si ha la visione di uno strumento ben più rifinito del classico 120Ed. La verniciatura nera da inoltre la sensazione di avere uno strumento di classe superiore, nettamente migliore e gradevole rispetto a quella che dota i modelli black diamond. Star Test e qualità ottica: Siamo di fronte alle medesime ottiche del Black diamond per cui vi rimando al test dettagliato che ho eseguito su quel modello, basta cliccare sul LINK. Lo star test presenta un lieve residuo di sferica ed un cromatismo in extra ed intra focale come si vede bene dalla foto sottostante. L'esamplare esaminato e da me ottimizzato presentava questo aspetto, risoltosi poi con molta pazienza e precisione certosina. Bastava avere nella cella ottica una serie di grani perimetrali su cui agire per regolare il perfetto centraggio degli elementi. Le ottiche presentano un buon annerimento perimetrale dalla fabbrica, ma anche questo aspetto nettamente migliorabile, ovviamente non siamo di fronte ad uno Zeiss per cui in fondo niente di grave di cui lamentarsi o da pretendere. Personalmente ne ho aumentato molto l'opacizzazione laterale al fine di ridurre qualsiasi riflesso o perdita di contrasto. Il risultato è un'immagine molto più contrastata e priva di luce diffusa con un fondo cielo sempre nero come la pece. Uno strumento di questo tipo è eccellente anche in visuale dove rende il meglio su tutti i campi di osservazione, bellissime le visioni deep sky con oculari da 2" sulle zone della via lattea e a largo campo, e altresì eccellenti i dettagli che si ottengono sui pianeti. Le stelle sono puntiformi fino al bordo se si usano oculari di qualità che consiglio sempre fortemente su qualsiasi strumento. Un'ottica come evidenziato nei test del 120ED classico, degna di nota e tuttofare. Immagini sature e prive di residui spuri. Si nota però ad alto ingrandimento una lieve tonalità giallastra su luna e pianeti. Concludendo: una versione del 120ed BD intubata con materiali e meccaniche di prim'ordine, adatta a chi desidera uno strumento ancora trasportabile, rifinito, ottimo per astrofotografia grazie al focheggiatore di qualità che regge carichi anche elevati ed all'eventuale spianatore dedicato. Il prezzo era un po elevato ma alla fine se si considera la qualità globale non esiterei a scegliere questo modello rispetto alla versione classica che ha una intubazione qualitativamente nettamente inferiore Davide Sigillò
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