Oltre
che ad essere stato utilizzato per testare la funzionalità di vari
accessori ottici foto-visuali ho avuto modo di saggiare questo
strumento in occasione di una mia collaborazione con la Deep-Sky alla
notte bianca, una bella serata che si tenne in Firenze nel quartiere
Gavinana il 5 Luglio del 2012.
Il rifrattore è un acromatico classico a due elementi
spaziati in
aria Crown/Flint con focale di 1 metro e obiettivo di 120mm, apertura
che comincia ad essere generosa in questa categoria di strumenti
dedicati agli appassionati delle osservazioni planetarie, ma anche del
cielo profondo.
Costruzione:
La costruzione è tipica Skywatcher con finiture eleganti per questa
serie di strumenti, aspetti che negli anni '90 erano appannaggio di
case costruttrici ben più blasonate e inserite in altra fascia di
prezzo.
Tubo nero "glitter", paraluce bianco e fuocheggiatore Crayford a
pignone e cremagliera.
L'ottica viene venduta sia come sola OTA che in tandem con la montatura
eq5, adeguata a sorreggere un tubo che accessoriato si aggira attorno
ai 5-6kg.
Possiede una cella ottica collimabile, un cercatore 9x50mm di ottima
qualità ed un fuocheggiatore già menzionato ed adeguato alla classe
dello strumento, fluido e privo di giochi o movimenti a scatti.
Nettamente superiore a modelli ad attrito della stessa casa o di
analoga concezione che ho visto equipaggiare ad esempio il nuovo Tal
100rs ( uno dei fuocheggiatori peggiori che io abbia mai visto....)
Lo strumento è provvisto di una valida opacizzazione interna ormai
standard, di tre diaframmi ben calibrati più altri due all'interno del
tubo di focheggiatura.
Gli anelli e la barra di tipo Vixen fornita a corredo consentono un
ancoraggio di quest'ottica alle più comuni montature equatoriali.
Da segnalare che il focheggiatore come
si vede in foto possiede una flangia di raccordo e ancoraggio al tubo
che tramite
tre viti di serraggio ne consente la sostituzione con altri prodotti
della stessa casa magari demoltiplicati qualora si desideri una
strumentazione più precisa in termini di ripresa planetaria.
Il diagonale da
50,8mm si inserisce e
si blocca con un sistema a vite anzichè il più attuale e diffuso
sistema a collare. Nel complesso l'intubazione la valuto a 7,5 in una
scala da 1 a 10.
L'ottica ed
il Test :
La lente obiettivo di questo modello è costituita da due elementi crown
- flint dotati di un deciso trattamento antirifesso metallico che dona
tonalità verdi-violacee ad una ispezione visuale. Gli elementi sono
separati da un o-ring e appaiono privi di polveri, aloni o
disomogeneità varie.
Ottima la
trasparenza degli stessi, il
paraluce bianco è egregiamente opacizzato e preserva l'obiettivo
acromatico da eventuali luci parassite.
La cella prevede la
possibilità di collimare lo strumento con un classico sistema di
tiraggio a vite.
Un obiettivo da
120mm aperto ad f 8.3
consente di ottenere un discreto contenimento dell'aberrazione
cromatica e un ottima luminosità a vantaggio di osservazioni di oggetti
evanescenti del profondo cielo.
Lo star test
effettuato al banco
ottico ha evidenziato un ottica ben collimata con un aberrazione
cromatica nei limiti della sua presenza teorica per un doppietto
acromatico 120/1000. Non ho notato errori zonali, tensionamenti
meccanici o altri difetti, la sferica anche se presente risultava ben
controllata. Osservazioni diurne con vari oculari nei giorni precedenti
hanno evidenziato una ottima correzione di campo, un buon contrasto
tipico da rifrattore e una aberrazione cromatica evidente ma nei limiti
intrinseci alla configurazione ottica.
Lo strumento è
stato montato sulla sua
Skywatcher eq5, questa tra la curiosità del pubblico è stata allineata
un po " a braccio " essendo la stella polare coperta da alcuni palazzi
retrostanti alla postazione osservativa.
Gli oculari di
corredo ( un Let da
28mm ) sono stati sostituiti con dei vixen new plossl da 30, 20 e 8mm
messi a disposizione dalla Deep-Sky e degli Lv della stessa casa da 15
e 6mm.
A poco più di 30x
abbiamo diretto lo strumento verso la brillante alfa Aquilae
( Altair ) la figura di diffrazione ha confermato le prove tenutesi al
banco ottico.
Buono il contrasto,
fondo cielo
abbastanza scuro con poca luce diffusa. Il cromatismo si evidenziava
come un debole alone violetto intenso che circondava la luminosissima
stella.
Sfruttando il moto
di inseguimento della eq5 abbiamo puntato l'evostar verso Saturno
che verso le 24 era alto sull'orizzonte di sud-est. L'immagine offerta
prima a 33x poi a 50x e infine a 125x ( new plossl 8mm ) e 166x ( vixen
nlv 6mm ) è sempre stata nitida e apprezzata dal pubblico presente
all'evento. Il pianeta mostrava il suo anello ben netto con a tratti
visibile la divisione di Cassini, qualche vaga ombreggiatura sul disco
dovuta alle sue bande equatoriali e un fondo cielo scuro ma circondato
dal classico alone viola-indico dei rifrattori acromatici.
Il disco planetario
era tipicamente
giallo carico virante verso il verde, ma il contrasto molto buono anche
se non alla pari degli storici Vixen o Kenko Achro da 90-102mm. Il
fuocheggiatore ha svolto sempre efficacemente il suo lavoro consentendo
una messa a fuoco precisa e priva di scatti, salti o shift image.
La luna
che sorgeva verso le 11 e 30, spettacolare sempre con qualunque
strumento non è stata inferiore alle aspettative del 120mm Evostar
Black Diamond. Con un new Plossl Vixen da 30mm ci ha regalato una bella
visione della sua topografia, mari e crateri ben definiti e bordo del
terminatore completamente frastagliato. Ad alti ingrandimenti
l'immagine tremolava un po per via della turbolenza, ma il contrasto è
sempre stato degno di nota. Per i puristi è possibile aumentare il
contrasto utilizzando un filtro Fringe Killer ad esempio Baader.
Poichè eravamo in
piena periferia
cittadina non abbiamo potuto puntare quest'ottica verso i deboli
oggetti del cielo profondo anche se alucni ammassi aperti
estivi e brillanti stelle come Antares offrivano una visione ottima
delle potenzialità di un comune rifrattore da 120mm con un campo ben
corretto, modesta curvatura e stelle puntiformi fino al bordo.
Concludendo: L'Evostar
BD 120 Achro è sicuramente uno strumento interessante e dall'ottimo
rapporto prezzo prestazioni, impensabile disporne negli anni '90 o
inizi 2000
quando per un' ottica del genere era necessario sborsare più degli
attuali 1000-1200 euro. Oggi con circa 400 euro è possibile portarsi a
casa l'OTA Skywatcher accessoriata. Uno strumento adatto al
principiante
evoluto od a chi non volendo sborsare cifre elevate necessita di uno
strumento versatile e non ostruito per tutti i tipi di osservazioni ed
espandibile verso le riprese di oggetti del sistema solare o del cielo
profondo. Ovviamente non siamo di fronte ad un Vixen o un Takahashi, ma
è uno strumento che sicuramente farà divertire il suo possessore.
Ringrazio
la Deep-Sky di Firenze per la collaborazione, la cura dell'evento e la
strumentazione messa a disposizione.
Davide
Sigillò