Ogni
strumento dal più economico al più costoso per essere proficuamente
impiegato sia in osservazione visuale che in tecniche di riprese
fotografiche necessita di un supporto adeguatamente proporzionato al
peso ed alle sue caratteristiche ottiche e geometriche.
Tale supporto chiamato
montatura deve
inoltre essere in grado di potersi adattare meccanicamente al moto di
rotazione terrestre che risulta evidentissimo ad alti ingrandimenti, al
fine di poter seguire o fotografare gli astri che osserviamo.
E' vero che l'
aspetto più importante
è la qualità ottica di uno strumento, ma una volta che questa premessa
è rispettata assume particolare rilievo ed importanza l'
utilizzo
di una montatura adeguata a sorreggere il nostro telescopio.
I principali tipi di montature
si suddividono in Altazimutali ( dall' arabo) ed in Equatoriali a
forcella o alla tedesca.
Quando
la testa della montatura è
costituita da due assi, uno verticale il secondo perprendicolare al
primo abbiamo un sistema di tipo Azimutale che consente movimenti dal
basso verso l' alto e da sinistra a destra o viceversa. Questo sistema
di puntamento è adatto ad un utilizzo visuale con strumenti poco
impegnativi, anche se ad oggi sono disponibili montature AZ di elevata
fattura e comodità.
Quando una montatura consente di inclinare l'asse verticale affinchè
col piano orizzontale formi un angolo uguale alla latitudine del luogo,
abbiamo un sistema di tipo equatoriale.
Una volta orientata verso il polo celeste se si imprime all' asse
polare una rotazione siderale di 24h in senso inverso al moto di
rotazione terrestre è possibile mantenere lo strumento costantemente
puntato verso la zona di cielo che ci interessa osservare o fotografare.
Le montature ad oggi presenti sul mercato commerciale che equipaggiano
tali strumenti presentano caratteristiche e qualità molto variabili,
questa breve panoramica non può essere considerata esaustiva ne
ovviamente è indirizzata ad esperti astrofotografi che si sono fatti le
ossa in anni di applicazioni e ricerca del migliore set up per l'
astrofotografia, bensì vuol essere un piccolo resoconto per i neofiti
delle
equatoriali disponibili sul mercato amatoriale.
EQ 1:
La
prima montatura
che viene fornita in strumenti di piccole dimensioni e lunghezza è la
Equatoriale 1, un piccolo sistema adeguato a sorreggere tubi e
accessori poco impegnativi, non è adeguata alla fotografia astronomica
a lunga posa vista la poca accuratezza delle corene dentate e dei suoi
movimenti, il treppiede è un po' ballerino e l' insieme non è in grado
di sorreggere tubi superiori a 2kg, si possono comunque tentare foto
con apparecchiature di focale molto breve attorno ai 200mm.
La mancanza di un cercatore polare contribuisce a renderla poco
utilizzabile se non per farsi le ossa sul concetto di utilizzo
del sistema equatoriale. Molti la riconosceranno come la
montatura del 114/500 del riifrattore 80/400 e molti altri piccoli
strumenti idonei per chi inizia ad affacciarsi nel mondo dell'
astronomia.
EQ2:
subito dopo troviamo la equatoriale 2 che per
anni ha
equipaggiato i vari 114/900 o acromatici a fuoco lungo, una montatura
meglio costruita e oggi reinterpretata ( vedi terza foto). Adatta a
sopportare carichi di 3-3,5kg e utilizzabile per astofotografia senza
grosse pretese per focali dell' ordine di mezzo metro con pose molto
brevi. Ha la
possibilità di motorizzazione in entrambi gli assi ed è in generale un
buon supporto per osservazioni più impegnative. I nuovi modelli spesso
hanno a corredo un treppiede con i distanziatori in materiale plastico,
scelta economica purtroppo un po' problematica, è facile che ad aprire
e chiudere il treppiede si possano rompere le cerniere e le giunture
che la divaricano e che la tengono in posizione. Aspetto positivo:
alcune di queste hanno l' innesto a coda di rondine che consente un
aggancio rapido dello strumento a differenza delle vecchie versioni e
delle montature equatoriali 1 e 3.
EQ3:
La
montatura equatoriale 3
rappresenta un up-grade abbastanza
evidente rispetto alle due precedentemente descritte. E' chiaramente
ispirata alla mitica super polaris della Vixen e può sorreggere senza
sforzo ottiche che pesano fino a 4kg e focali attorno ai 700mm. L' ho
utilizzata spesso per
osservazioni ad alto ingrandimento e se ben bilanciata ha un tempo di
smorzamento delle vibrazioni piuttosto ridotto. La possibilità
di utilizzare il cannocchiale polare e di motorizzazione in entrambi
gli assi le consente di essere impiegata per l' astrofotografia, ma
senza grosse pretese, siamo ancora lontani dalla stabilità e dalla
precisione che deve possedere una montatura per l' impiego
astrofotografico....buona in visuale. Forzandola con gli assi bloccati
alcuni esemplari tendono
a muoversi un po' troppo e a presentare un eccessivo giogo sopratutto
nell' asse di declinazione.
Il treppiede in alluminio a due sezioni risulta valido e leggero, i
distanziatori in materiale plastico sono più robusti, adeguati e
difficilmente tendono a rompersi nelle giunture. Presenta spesso la
bolla di stazionamento. Considerando che si
trovano a partire dalle 140 euro il rapporto qualità prezzo è comunque
molto
elevato. Oggi è disponibile anche la versione con attacco rapido
standard Vixen.
EQ5:
Un livello nettamente superiore è costituito dalla
equatoriale 5
una copia cinese della Vixen Great Polaris, pur se con tutte le
limitazioni di una
lavorazione non paragonabile a quella Japan, risulta una buona
montatura
equatoriale adeguata a sorreggere tubi che pesano fino a 6 kg e focali
di 900mm.
Si tratta di una
montatura espandibile
con la quale è possibile iniziare ad effettuare fotografie a
lunga posa. Possiede dei motori stepper che però non sono
molto
precisi ed è sensibile la differenza con montature che montano motori
micro-step.
HEQ5-EQ6:
le
montature equatoriali
denominate Heq 5 e Eq 6
rappresentano il vertice della produzione di massa orientale.
Sopportano bene carichi rispettivamente tra i 12 ed i 18kg e
consentono la fotografia a
lunga posa per focali comprese tra 1,5 e 2metri, ovviamente più corto
risulta il tubo ottico e quindi il braccio di leva e meglio lavorano (
ma questo vale per tutte le montature!)
Considerando che vengono offerte attorno alle mille euro ( quanto una
great polaris) risultano davvero un' eccellente compromesso tra
prestazioni e prezzo di acquisto.
Possiedono entrambe
il sistema GO-TO
con pulsantiera e sono dotate di motori micro-step per un
inseguimento più preciso. Il treppiede risulta robusto ed adeguato.
Concludendo è bene ricordare che come in ottica anche quì una montatura
più piccola ma lavorata con estrema precisione e accuratezza
senza lesinare a materiali impiegati e a manodopera, può espletare
prestazioni
superiori a quelle fornite anche da sistemi mastodontici lavorati però
con
superficialità e a risparmio costruttivo.
E' un po' come quando si utilizza un pentax o takahashi da 75-90mm e lo
si paragona ad un newton cinese di 20 cm!
Davide
Sigillò