Test



CARATTERISTICHE TECNICHE:
  • Diametro: 90mm 
  • Focale dichiarata: 621mm
  • Rapporto focale: 6.9
  • Categoria: Rifrattore apocromatico,  doppietto TMB fpl53.
  • Guadagno luminosità: 165x
  • Max magnitudine: 11,8
  • Potere risolutivo teorico: 1",3
  • Peso OTA: 3,2kg
  • Numero di diaframmi: 3
  • Larghezza tubo:90mm
  • Lunghezza tubo retratto: 450mm
  • Focheggiatore: da 2" ruotabile e demoltiplicato 1:10
  • Produzione: Taiwan








































































































































































































































































































-William Optics Megrez - 90mm 

Un rifrattore dichiarato APO che uscì sul mercato nei primi anni del 2000, ricordo una esaustiva prova sulla rivista Nuovo Orione del Gennaio 2007 n.176.
WIlliam Optics si è ritagliata una importante notorietà grazie a strumenti come questo piccolo rifrattore da 90mm. Un'apertura un po' insolita e trascurata rispetto ai più diffusi apo da 80 e 102mm.
Quando uscì sul mercato il prezzo di questo strumento si aggirava attorno ai 1500 euro per la sola ottica con valigia.
Era uno di quei telescopi che sognavo, per la splendida costruzione e la resa ottica che era dichiarata dai fortunati possessori come davvero elevata in relazione alla piccola apertura.
Recentemente ho utilizzato per dei miei test una di queste meravigliose ottiche che è mi capitata nel mercato dell'usato e giunta in condizioni perfette come se il tempo si fosse fermato al 2007..





La costruzione di questo Megrez è eccellente, a mio parere William Optics esteticamente produce i rifrattori più belli, ma è la mia opinione.
Il focheggiatore ad attrito di tipo Crayford svolge egregiamnente il suo compito e regge carichi medio alti senza slittare se ben regolato. La possibilità di ruotare a 360° rende il tutto più agevole in fase di osservazione e ripresa fotografica.



Il paraluce è retrattile e porta il telescopio a dimensioni contenutissime, appena 45cm per 3,2kg di peso.


    
Togliendo il tappo dorato emerge un meraviglioso obiettivo da 90mm con un trattamento profondo (STM) che vira su tonalità magenta.
La lente appare priva di imperfezioni o impurità. I trattamenti sono uniformi, ho dovuto giusto ripulire un po' il tutto da polveri e qualche alone, riportando i vetri al loro splendore originale.

All'interno del tubo sono presenti 3 diaframmi di materiale plastico (pvc) ben realizzati e calibrati. Giusto l'opacizzazione interna poteva essere migliore dal momento che appare un po' troppo lucida come si può notare nella mia foto.
Su questo aspetto difatti sono intervenuto per eliminare eventuali riflessi indesiderati.

 

La cella ottica invece è perfetta, finemente realizzata e si intravede il bordo delle lenti leggermente annerito, ma qui non sono intervenuto con un incremento del l'annerimento essendo stata concepita tale cella con tolleranze meccaniche strettissime. In tal caso avrei dovuto rettificarne l'interno.





Lo star test eseguito prima su stella artificiale e poi su Vega ha mostrato centriche molto regolari. A fuoco ogni stella si presenta circondata da un disco di Airy perfetto, fermo e non interrotto. Raramente li ho visti così anche in strumenti di fascia più alta. In intrafocale gli anelli sono circolari con nessuna luce diffusa tra di essi, nessun stress ottico o meccanico evidenziato. Emerge un residuo cromatico evidente come un debole alone violaceo molto spalmato fuori fuoco. In extrafocale (foto di dx) si notano meno definiti gli anelli di Fresnel, ed emerge un certo residuo di aberrazione sferica. Questa è confermata da un disco di Airy un po' rinforzato e più spesso rispetto ad esempio a quello mostrato da un Takahashi Fs102 utilizzato in contemporanea.

 

Ma la precisione con cui il Megrez mostra le stelle ed in particolare le doppie mi ha fatto chiudere entrambi gli occhi su questo debole residuo sfero-cromatico.
Inoltre seppur dichiarato come f6.9 ossia 621mm di focale il Megrez quanto meno nelle prime produzioni è in realtà aperto ad f 6.2 come più astrofili hanno ipotizzato e verificato.
L'esemplare in questione non fa eccezione, abbiamo verificato tramite formule matematiche che utilizzano la dimensione dei pixel di una ccd impiegata sul Megrez come questo risulti in effetti avere infine una focale di 558mm. Francamente un errore piuttosto grave dichiarare un telescopio con una focale di 6cm più corta!.




Il test al reticolo di Ronchi eseguito utilizzando la stella Altair evidenzia delle frange non proprio dritte ed un residuo cromatico ai bordi a conferma della correzione non proprio perfetta della sferica su tutte le lunghezze d'onda.
Una volta però riassemblato lo strumento per la prova sul cielo dopo l'annerimento interno del tubo ottico ho potuto verificare come la resa sul campo fosse davvero notevole per un'ottica da 90mm così aperta.


Il contenimento delle luci diffuse interne al tubo sotto un forte flash a seguito dell'opaciccazione eseguita a polveri.


 La prova sul cielo mi ha emozionato. Uno strumento così piccolo, in grado di spingere ingrandimenti oltre il limite teorico imposto dall'apertura.
Visioni del cielo profondo caratterizzate da dettagli minuti e fini, stelle puntiformi su tutto il campo inquadrato utilizzando dei swa serie 5000 da 34mm 28mm e 26mm. Ho potuto ossservare la nebulosa dumb bell nell'aquila senza problemi da un cielo cittadino ed i dettagli erano i medesimi offerti dal Takahashi Fs102 presente in contemporanea.
Le stelle doppie osservate ad ingrandimenti dell'ordine dei 150-200x erano semplicemente perfette, ottima saturazione e dischi stellari perfetti.
A fuoco anche su stelle luminose come Vega, Deneb e Altair il residuo cromatico era impercettibile. Splendide le centriche.
Osservando invece Giove e Saturno i dettagli planetari erano i medesimi osservabili in strumenti di apertura maggiore anche se con una luminosità ovviamente inferiore. Su Giove si nota un lieve residuo cromatico in prossimità del fuoco e lo stesso osservando Marte. Su quest'ultimo la visione offerta era superiore a quella offerta da un 80ED, ma il Takahashi FLuorite ed il 120 ED skywatcher quì davano un netto stacco al piccolo 90mm in termini di dettagli visibili. Dove mi ha sorpreso però il Megrez è sulla stabilità di immagine offerta rispetto agli altri due telescopi. Nel William Optics il pianeta era sempre fermo mentre nel Taka e nel 120ED l'immagine risentiva molto di più della turbolenza. Merito di una cella ottica dalla precisione assoluta.
SPlendide anche le immagini lunari con dettagli sempre fermi e di elevata finezza. Giusto una lieve dominante gialla al bordo rendeva la visione inferiore a quella offerta dal 102FS presente nella serata del test.
Concludendo: un gioiello di una qualità ottica pressochè assoluta, peccato per il residuo sfero cromatico che un po' abbassa le prestazioni di questo piccolo rifrattore. Ottima l'intubazione, eccellente il trattamento anti riflesso e la realizzazione meccanica della cella ottica. Compattezza e peso contenuto lo rendono un ideale telescopio da viaggio con prestazioni al limite di diffrazione. Un'ottica in grado di reggere ingrandimenti molto elevati e di fornire dischi stellari di una perfezione assoluta.
Peccato sia fuori produzione da anni.
Se ve ne capita uno in buone condizioni e collimato non fatevelo sfuggire!





Davide Sigillò