Test


Test skywatcher 80 ed



CARATTERISTICHE TECNICHE:
  • Diametro: 80mm
  • Focale: 600mm
  • F: 7,5
  • Guadagno luminosità: 130x
  • Magnitudine limite: 12
  • Max ingrandimento: 160-180x
  • N Diaframmi: 5
  • Tipologia: Rifrattore ED
  • Elemento ED: fpl53 Ohara
  • Numero di Abbe: 94
  • Produzione: Cina














Le manopole del focheggiatore possiedono dei rubber grip che purtroppo tendono a rompersi con facilità dopo una lunga esposizione all'aria.





Il peso è abbastanza contenuto ed è facile utilizzare questi strumenti come spotting scopes su legegre azimutali.











Obiettivo orion 80 ED: il trattamento anti-riflesso di colore viola-rosso intenso e verde dona una particolare luminosità alle immagini se confrontato coi trattamenti sky-watcher a mio avviso inferiori come qualità.











Scatto ottenuto con l' Orion 80 ED a 63x accostando ad un meade Plossl serie 3000 da 9,5mm una digitale.

orion 80 ED


 Orion 80 ED a 100x, con un Baader ortho da 6mm. ( si noti la differenza di resa cromatica tra i due oculari )
orion 80 ED












Efficace e ben calcolata nei modelli Orion la diaframmatura interna. In foto si può osservare inoltre come sia stata eseguita da me una classica spaziatura a 120 gradi e come i distanziali siano a malapena visibili.



















Skywatcher 80 Ed serie oro da me up-gradato di bianco satinato

Orion-SkyWatcher 80 ED



Trattiamo di un rifrattore appartenente ad una serie di strumenti ED del diametro di 80-100-120mm.

Il diametro in esame è quello di 80mm commercializzato sia dalla Sky-watcher sia dalla Orion Usa e prodotti dalla Synta in Cina.



Costruzione

Questi strumenti sono stati introdotti attorno al 2004 e si sono imposti subito come alternativa ai più costosi e blasonati rifrattori apocromatici  che fino ad allora erano esclusiva di note marche occidentali e giapponesi.

Con il termine ED ( Extra-Low Dispersion Glass ) si indica per l'elemento crown positivo un tipo di vetro nella cui composizione chimica è presente una percentuale di fluorite sintetica, un minerale presente in natura e dotato di proprietà chimico-fisiche ideali per la costruzione di obiettivi che devono rifrangere la luce con la minima dispersione possibile.

Questo Extra Low Dispersion Glass nella serie Orion , Skywatcher normale e pro  è denominato Fpl 53 è prodotto dalla Ohara in Giappone e lavorato successivamente in Cina, attualmente la serie black-diamond  monta invece per l' elemento ottico  Crown positivo  vetri prodotti dalla ditta Schott.


Sia lo Skywatcher, sia l’Orion 80 Ed,  colori e marchi a parte sono a prima vista identici in tutto e per tutto e teoricamente il test vale per entrambi anche se avendoli posseduti e provati a lungo delle differenze talvolta significative le ho riscontrate.


La costruzione è davvero imponente e solida, il tubo è maggiorato ed ha un diametro superiore ai 100mm essendo lo stesso impiegato per il modello da 100mm chiaramente per contenere i costi di produzione,  l’obiettivo è montato all’ interno di una robusta cella in alluminio ricavata dal pieno.

L' interno del tubo è ben opacizzato e spiccano tre diaframmi a lama di rasoio. Si nota ( sul nero ottico )uno strabordo del grasso in molti esemplari nel punto in cui il tubo ottico si congiunge con la cella, spesso nei telescopi amatoriali questo aspetto è poco curato, inoltre tale lubrificante nel tempo evaporando per deterioramento naturale tende purtroppo a lasciare residui sui coatings interni alterandone la qualità, basterebbe dosare meglio la quantità in fase di assemblaggio.

Alcune versioni skywatcher possiedono errori nel posizionamento e nel taglio dei diaframmi. Un esemplare acquistato nuovo da un noto rivenditore del nord mi è pervenuto con un diaframma di 35mm posizionato a metà del percorso portando così l'apertura libera a 50mm...inaccettabile.


Il peso del tubo ottico  senza accessori supera i 2,5 kg e viene fornito in genere di anelli e barra per essere utilizzato sulle più comuni montature.

Il sistema di focheggiatura crayford è molto valido e raffinato in quanto l' attrito è esercitato da dei cuscinetti e non vi è più l' utilizzo del sistema pignone e cremagliera eliminando così il problema del back-lash o shift image in fase osservativa, però una corsa bloccabile sarebbe stata gradita anche perchè se caricati di eccessivi pesi questi sistemi tendono a non tenere la posizione di fuoco. Risulta valido l' annerimento interno del tubo che utilizza due diaframmi ben calcolati e molto utili.


test orion 80 ed

 Misurando le distanze e le rettifiche delle estremità del tubo e dei diaframmi però emerge un montaggio un po' approssimativo in tutti gli esemplari che ho testato, il  che potrebbe portare a piccoli difetti di collimazione.


Test e qualità ottica

La mia prima impressione osservando di giorno con l' orion 80 ED  è stata molto positiva, a fuoco su soggetti molto luminosi e di colore bianco lo spettro secondario è assente fino a 150x, un aspetto molto interessante visto il prezzo vantaggioso a cui viene offerto! Ne sono rimasto molto colpito, le immagini sono brillanti , nitide e contrastatissime, i colori saturi e la resa cromatica neutra in generale. L’obiettivo mostra ad una ispezione visuale un ottima pulizia degli elementi, oltre ad un trattamento antiriflesso molto intenso di colore verde scuro e rosso-violaceo. L’annerimento ottico è molto buono. A volte si possono trovare piccole impurità sull’elemento ottico posteriore dovute a bruscolini di materiale interno al tubo ottico che tendono a depositarsi sulle lenti durante i trasporti, consiglio al proprietario di non curarsene, l’influenza di tali imperfezioni è inesistente sulla resa ottica, mentre nel caso di aloni interni dovuti ad una errata pulizia delle ottiche ne consiglio la sostituzione in garanzia o (se scaduta ) l’effettuazione da parte di personale qualificato della delicata operazione, in tal caso potete rivolgervi anche al sottoscritto.


L’obiettivo è montato in una cella che non prevede purtroppo la collimazione e alcuni esemplari a mio avviso hanno un giogo un po’ eccessivo delle ottiche, ossia lo spazio laterale che intercorre tra le lenti e i lati della cella è un po’ ampio e questo rende a volte lo strumento troppo sensibile alle dilatazioni termiche ed agli sbalzi di temperatura, con immagini che ballano un po’ troppo. Le ghiere sono troppo lente.

E' buona norma lasciare sì un' intercapedine di aria tra cella ottica e obiettivo, ma tale spazio deve servire solo ad accompagnare le dilatazioni del vetro senza  lasciare troppa libertà alle lenti. Alcuni utilizzano  proficuamente dei piccoli spessori. Sul mio 80 ED  ho provveduto ad ottimizzare la cella e le ottiche con distanziali precisi e non incollati riuscendo a fissare stabilmente la collimazione...ho  ottenenuto così immagini stabili e ferme che prima avevo solo in serate con seeing perfetto e temperature ambientali attorno ai 20°.






Dallo star test di uno sky-watcher pro (vedi sopra) appare evidente un residuo di cromatismo in intra-focale ed una buona correzione sferica, lo spettro secondario a fuoco scompare del tutto fino anche ad alti ingrandimenti. Poichè il telescopio è concepito per guardare a fuoco si può tranquillamente definire corretto quasi apocromaticamente. Gli anelli risultano rotondi, regolari e perfettamente concentrici a segnalare una buona collimazione e qualità ottica. In alcuni esemplari ( i primi) la presenza degli spaziatori a 120° interferisce nelle posizioni lontane dal fuoco con gli anelli più esterni e a fuoco le stelle più luminose mostrano degli spikes ( baffi luminosi), in seguito è stato adottato uno spaziatore anulare per eliminare questo inconveniente tra l’altro gradevole per alcuni in fotografia. Il posizionamento dei distanziali in cartoncino nero però è un po' impreciso ed essendo incollati in fase di assemblaggio si spostano un po'.  Le ottiche mostrano una buona precisione nel processo di lucidatura delle superfici e gli errori zonali sono minimi al centro negli skywatcher oro. L' anello più esterno rinforzato e leggermente sfrangiato in posizione extra-focale segnale un residuo di aberrazione sferica tutto sommato trascurabile. Gli esemplari con spaziatori a 120°  possiedono sull' elemento flint in vetro ED ( superficie aria) un deposito antiriflesso di tinta azzurra che risulta molto più delicato rispetto ai trattamenti ( di colore verde )  depositati successivamente sui modelli spaziati con anello, ma risultano anche molto più collimati rispetto alle ottiche montate con o-ring.


ATTENZIONE! Ho notato che circolano tubi ottici con ottiche maneggiate senza perizia, mi è capitato un modello che aveva dei distanziali fatti con semicurve in alluminio tagliato e incollato, altri con pezzetti di plastica affogati nella colla, pezzi di sughero.....brividi per ripulire il tutto e sistemare a dovere, è vero che in Cina il controllo qualità è più basso e che forse si lavora peggio, ma non a questi livelli!! assicuratevi sempre che la ghiera di bloccaggio dell'obiettivo abbia ancora i due punti di colla originali che fissano la collimazione. Esistono solo due tipi di spaziatura originali dalla fabbrica: o-ring nero (distanziale invisibile) e spacers di cartoncino nero opaco, il resto sono manomissioni o lavori improvvisati e fatti male.


A fuoco la stella in alcuni di questi strumenti mostra un disco di airy a volte parziale e questo è dovuto ad una collimazione migliorabile (vedi mio relativo articolo).

Purtroppo a queste cifre non si può pretendere di avere tutto.



test 80 ed


Foto: modifica della cella ottica e dei distanziali da me eseguita al fine di generare una collimazione stabile e precisa


Osservando

Tornando alla prova sul cielo io ho eseguito il test utilizzando dei  Plossl serie 3000 Meade da 40mm e 25mm, un William Optics spl da 12,5mm (eccellente) e ortoscopici per gli alti ingrandimenti. Le immagini a basso ingrandimento sono spettacolari con stelle dotate di una puntiformità esemplare, si nota un po’ di curvatura a due terzi dal centro del campo e per chi desidera la massima puntiformità soprattutto in fotografia è necessario uno  spianatore. Con il plossl da 40mm (field stop da 27mm) si arriva a 2,57° di campo reale! Il 25mm tende a lavorare male da metà campo in poi per la mancata coincidenza delle curve ottiche, oculari in visuale che lavorano bene al bordo  con questo tipo di focale e schema ho trovato essere gli Orion Epic e  vari cloni e i Meade serie 4000 Japan, ottimo il 26mm. Non altrettanto l' edge on da 27mm....inutilizzabile!


Le nebulose sono spettacolari da osservare e la quantità di oggetti deep-sky che questo strumento mostra e risolve in dettaglio è impensabile per un’ apertura di soli 80mm! Il cielo è scurissimo e ogni oggetto privo di luce diffusa si stacca su di un fondo cielo scurissimo. Spettacolare la visione della cintura di Orione e delle Pleiadi, le immagini stellari sono molto secche e puntiformi, assenza totale di astigmatismo o tensioni ottiche, appare solo una leggera cromatica laterale a qualsiasi ingrandimento.  Sulla luna questo rifrattore rende moltissimo come sul planetario ove fornisce immagini ferme, contrastatissime e ricche di dettagli minuti, leggera presenza di un bordo un po’ giallino sulla luna ad alti ingrandimenti e di una dominante un po' rosea. Risolve vari globulari luminosi come M13 e sulle stelle doppie l’apocromaticità rende spettacolare l’osservazione di questi oggetti con dischi di airy regolari e assenza di luci diffuse, netta la superiorità rispetto ad acromatici di diametro anche maggiore, persino superiore al fratello maggiore Orion 102 ED Premium in quanto a pulizia e finezza del dettaglio. Confrontando infatti la visione di Albireo ottenuta  con un plossl da 9,5mm serie 3000 tra l' 80 ED e il 102 ED Premium quest' ultimo perde alla grande fornendo un' immagine traballante dei dischi stellari bordati tra l' altro di colori spuri..

Osservando Giove con due Baader ortho da 5 e 6mm l' immagine in condizioni di calma atmosferica è impressionante  sembra uno di quei disegni fatti a matita, pianeta fermissimo, secco e pieno di dettagli impensabili per un 80mm!

Ogni dettaglio lunare è scolpito col massimo contrasto, è solo presente un po' di cromatica laterale nelle posizioni lontane dall' asse.
Le immagini in tutti gli esemplari testati sia della orion che Skywatcher sono di una brillantezza e contrasto eccellenti.
L' ottica di questi strumenti è un vero gioiellino e regge ingrandimenti dell' ordine di 220-240x a patto di utilizzare oculari di qualità a poche lenti che non impastano le immagini.
Sconsiglio l' utilizzo di diagonali dielettrici per osservazioni in High Res, vedi relativi test.

Il focheggiatore  molto fluido  se ben registrato svolge appieno il suo compito,  se caricato di pesi eccessivi tende a perdere un po’ la stabilità e la precisione di messa a fuoco, ma in visuale si nota la differenza coi comuni pignone e cremagliera che spesso spostano l'oggetto mentre si mette a fuoco o a volte presentano gioghi eccessivi. Per l' utilizzo fotografico è consigliabile uno spianatore di campo dedicato essendo molto elevata la curvatura del piano focale e la sostituzione o l' integrazione di un focheggiatore demoltiplicato.


80ed luce cinerea


Luna al secondo giorno, scatto tramite proiezione di hyperion 24mm. Posa di 1 secondo con Nikon s9100 e orion 80Ed su Skywatcher AZ4 mount.


Concludendo

A mio avviso è uno strumento che consiglio senza riserve, dotato di una resa quasi apocromatica e offerto ad un prezzo irrisorio per ciò che rende, basta pensare che Apocromatici di altre marche occidentali (non sempre più corretti) di questo diametro sfiorano e spesso superano i 2000 euro.

Poiché l’utilità è un criterio puramente soggettivo ognuno è libero di acquistare ciò che vuole.  Le versioni Orion risultano meglio prestanti e dotate di un antiriflesso superiore rispetto ai modelli skywatcher serie pro, oltre ad essere assemblate con maggior precisione. La synta produce gli Orion sotto stretta specifica di quest'ultima, anti riflesso compreso, mentre i propri strumenti li tende a lavorare giustamente con una personalizzazione.

Gli Orion possiedono i due elementi ottici di analogo diametro evitando così inclinazioni degli assi ottici e astigmatismo a dispetto di quanto ho notato su alcuni modelli serie oro. L'anti riflesso che tende più al viola e al rosso dona una straordinaria brillantezza rispetto all'anti riflesso Skywatcher verde e giallastro e le immagini risultano più luminose e neanche di poco.


Anche se questi strumenti non possono competere con la correzione ottica dei rifrattori Pentax, Takahashi, Vixen Fluorite..reputo questi rifrattori semi-apo da 80mm dei veri tutto fare, forniti di ottiche nitide ed efficienti , costruiti molto bene e dotati di un rapporto qualità-prezzo elevatissimo, ottimi come strumenti per osservazioni visuali e riprese fotografiche a largo campo, sui pianeti rendono più di molti riflettori maksutow, cassegrain o newton di diametro  ben maggiore  e di acromatici di qualità da 100mm. Ricordatevi che in ottica è molto consigliabile preferire uno strumento piccolo, ma di elevata qualità ottica e precisione ad uno più grande ma lavorato approssimativamente, le soddisfazioni che si ottengono infatti nel settore dell' ottica strumentale non sono proporzionali all' aumentare del diametro dello strumento, ma alla qualità e precisione di lavorazione degli obiettivi.

La skywatcher ha migliorato questo strumento con la nuova versione EVO star che monta vetri Schott per il crown positivo ed un focheggiatore per riprese fotografiche, vi aggiornerò quando lo  testerò.

Ottimo compromesso prezzo-prestazioni, per un rifrattore Apocromatico.